L’ex diesse al Messaggero: “Ha un progetto che parte da lontano, la società investe, il mister fa il resto. La serie B? Non è così super”.
Una Ternana che verrà fuori presto, massima fiducia in Cristiano Lucarelli (“scommisi su di lui, come su Gattuso“), sconfitta immeritata a Cremona ma organico di primo ordine, frutto di un investimento importante da parte della proprietà rossoverde. Danilo Pagni, ex direttore sportivo delle Fere, parla della squadra di quest’anno, intervistato dal quotidiano Il Messaggero sulle pagine regionali umbre. “La serie C – dice – l’ha vinta grazie a una rosa figlia di un progetto tecnico nato tre anni prima, al quale mancavano Butic, Pobega, Gagno, Hristov e Rivas“.
“IMPONEMMO IANNARILLI”. Secondo Pagni, la Ternana è ancora un gruppo che deve diventare squadra (“Lucarelli docet“, dice l’ex diesse), ma che è destinato a uscire fuori. “In una serie B – afferma – che non è poi così di livello alto come dicono e non ha una squadra ‘monstre’ in grado di dominare le altre. La proprietà ha ancora una volta fatto al differenza, a Terni, mentre Lucarelli farà il resto“. Pagni racconta di essere tornato a Terni in occasione della partita del campionato Primavera Ternana-Reggina, visto che il figlio gioca con la squadra amaranto. “E’ stato bello tornare al campo di Campitello, visto che quando ero a Terni abitavo a poche centinaia di metri da lì“. Parla di Antony Iannarilli, portiere rossoverde che lui stesso portò alla Ternana: “Non doveva essere lui, ma arrivò per un’imposizione che facemmo io, Ranucci e Bandecchi“. Del presidente, inoltre, dice: “Ci siamo conosciuti in un momento sbagliato e tra persone sbagliate“.