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Ternana: Liberati pronto, ma ci sono tifosi che diserteranno (FOTOGALLERY)

Lo stadio ora ha pure i nuovi seggiolini, ma dal tifo c’è chi non verrà, a causa delle restrizioni: “Così, non si può tifare”.

Siamo arrivati alla vigilia di Ternana-Avellino, preliminare di Coppa Italia, primo atto ufficiale per la Ternana nella stagione 2021-2022. Per l’occasione, la società ha lavorato per adeguare lo stadio, piazzando anche i nuovi seggiolini sui settori nei quali mancavano. Il progetto prevedeva di piazzarne in tutto quasi diecimila. CalcioFere vi mostra come si presenta lo stadio, nei suoi vari settori, dopo i lavori per applicare i seggiolini stessi. Tuttavia, nel giorno in cui anche il pubblico torna allo stadio (anche se in capienza ridotta e con l’obbligo del green pass e dei comportamenti di distanziamento), ci sono dei tifosi che per scelta non verranno allo stadio. Si tratta di gruppi che frequentano le due curve del tifo ternano, i quali motivano per iscritto la loro posizione.

LE NOTE DEI TIFOSI. Sono due, i comunicati diramati dal tifo ternano. C’è la presa di posizione della Curva Nord e del gruppo Vecchio Stampo. Entrambi annunciano di non essere presenti alla prima partita ufficiale, nonostante tanto tempo di lontananza dallo stadio. Questo, a causa delle restrizioni imposte dal nuovo decreto anti-covid. Non tanto per il green pass, quanto per le limitazioni imposte una volta dentro lo stadio, tra mascherina infilata, bandiere e striscioni vietati, partita da seguire fermi sul seggiolino. Scrivono dalla Curva Nord: “In questo momento che il covid sta allentando la morsa, ci aspettavamo che anche chi deve decidere su determinate situazioni lo facesse in modo opportuno, come è accaduto nel resto d’Europa. Tifosi allo stadio, sì, vaccinati e controllati, ma almeno liberi di tifare come vogliono“. Questa la loro posizione: “Non vogliamo entrare nel merito dell’obbligo del green pass (condivisibile o meno), ma la cosa che ci fa più male e ci allarma per il futuro sono le modalità in cui un tifoso è obbligato a vedere la partita“. Poi ancora: “A tutto questo, diciamo no. E lo diremo finché non saremo tornati alla normalità“. Sulla stessa lunghezza d’onda il comunicato di quelli del gruppo Vecchio Stampo: “Purtroppo, le Fere, non potremo viverle a modo nostro  – scrivono –  e dobbiamo lottare ancora contro il mostro covid che limita le nostre libertà. Per questo e per il nostro modo di vivere la nostra passione, nel segno dell’amicizia, dell’aggregazione e del “o tutto o niente”…, “o tutti o nessuno”…, ma soprattutto del “non conta quanti, ma conta come”; da oggi e fino al termine delle restrizioni (che sono giuste, nessuno di noi ha la presunzione di giudicare negativamente le misure volte a fermare la pandemia) non saremo presenti nella Nostra Casa, nella nostra amata Curva Est, ma resteremo fuori a soffrire”. Poi aggiungono: “Chi prova oggi a metterci alla porta in questo modo infame, deve sapere che “lotteremo fino alla morte..” per riavere la nostra casa e per viverla a modo nostro, senza piegarci allo “sceriffo” di turno”. E rilanciano una proposta: “La realizzazione di “Standing Zone”, fatta il 1 agosto 2020 in un incontro a Napoli con il vice Ministro dell’Interno Vito Crimi e con il sottosegretario degli interni Carlo Sibilia, da cui sono emerse sensazioni positive. La Standing Zone dovrà essere un’area dello stadio in cui sarà possibile poter vivere liberamente la nostra passione (evidentemente non una Zona Franca). Un modo nuovo di vivere la Curva, già in uso in Germania e in via di partenza in alcuni stadi inglesi. Il Covid finirà presto e noi saremo lí a riprenderci i nostri spazi”.

LA GALLERY. Ecco le foto dello stadio Liberati e degli spalti con i nuovi seggiolini piazzati (fare click su ogni singola immagine per ingrandirla)

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