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Schick, gli incompiuti hanno sempre tempo per andare in paradiso

Il numero 10 della Repubblica Ceca si è preso a suon di gol la ribalta di Euro 2020. Dopo la doppietta contro la Scozia, Schick ha contribuito alla vittoria sorprendente della formazione del ct Šilhavý contro l’Olanda.

La Repubblica Ceca è una nazione che con gli Europei ha un legame già pieno di stori. Antonín Panenka, ai tempi della Cecoslovacchia, inventò il celebre ‘rigore a cucchiaio’ nel momento più difficile: la serie di penalty della finale, vinta proprio grazie a quella realizzazione, contro la Germania Ovest. E poi, dopo la scissione tra cechi e slovacchi, la Repubblica Ceca si fregiò della medaglia di argento di Euro’96. Euro 2020 per la nazionale di Praga si potrebbe rappresentare con l’estro di un “vecchio 25enne” come Patrick Schick. L’ossimoro è necessario. Il nome dell’attaccante, in Italia, è legato agli apici non toccati con la Roma dopo le 11 reti che lo hanno consacrato nel grande calcio con la Sampdoria. Presentato come un potenziale crack del calcio europeo, Schick ha deciso di ripartire dalla Bundesliga: Lipsia e Bayer Leverkusen le maglie vestite in Germania dopo la fine dell’esperienza capitolina.

Schick, per la prima volta, ha conquistato la grande ribalta degli Europei. La definitiva legittimazione è arrivata ieri in occasione dell’Ottavo di finale in cui i cechi hanno sbattuto fuori l’Olanda battendola proprio ad Amsterdam. Che Euro 2020 sarà indimenticabile per Schick lo si è già capito all’esordio, Scozia-Repubblica Ceca 0-2 decisa proprio da una sua doppietta. Un gol di testa per sbloccare l’equilibrio e poi, principalmente, una perla da centrocampo che ha beffato Marshall e ha finalmente posto in evidenza Schick e la Repubblica Ceca ancora una volta in una fase finale degli Europei dopo i cammini finiti nella storia. Nell’1-1 con la Croazia, importante per dare continuità alla vittoria dell’esordio, Schick ha messo dentro il penalty del temporaneo vantaggio prima del gol di Perisic. Ieri, dopo il secondo posto conquistato, l’ennesimo strappo ceco. Alla Johann Cruijff Arena, tutti aspettavano Depay e Wijnaldum, è arrivato invece il poker di Schick a far gioire la Repubblica Ceca e a fissare il definitivo 2-0 dopo il gol di Holeš. Repubblica Ceca-Danimarca, in programma sabato alle 18, sarà un Quarto di Finale tra due nazionali che di imprese agli Europei ne hanno da raccontare.

E’ bello assistere a prodezze da parte di calciatori finiti troppo spesso nel tritacarne degli eventi. Il mancato trasferimento alla Juventus e, mesi dopo, il mancato gol in uno Juventus-Roma, hanno spento la fiamma di Schick, uomo copertina di una Repubblica Ceca che si è fatta conoscere alla ribalta mondiale negli anni d’oro con Nedved, Berger, Poborsky, Smicer e Rosicky, poeti dalle differenti sorti di carriera ma dal talento unico. Il giovane Patrick, finalmente fregiatosi di una prodezza simile, ha l’occasione per unirsi a questo treno. C’è tempo di andare in paradiso anche se per il tribunale degli urlatori stai per diventare (o sei già) un incompiuto.

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