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Meteore rossoverdi- Antonio Gespi: flop con le Fere, ora gira l’Europa

L’attaccante romano giunse a Terni con un curriculum di tutto rispetto ma non riuscì a fare la differenza: restò due mesi. Da allenatore si sta togliendo alcune belle soddisfazioni

La delusione dell’anno prima, quello in cui si era ritrovata fra i Dilettanti dopo il fallimento e non aveva nemmeno vinto (la Ternana chiuse terza e fu ripescata in C2 l’Albanova) aveva portato una nuova rivoluzione in società alla Ternana, con Franco Fedeli che aveva rilevato quote fino al 75%, restando solo con l’imprenditore avicolo Carlo Trappetti, titolare del restante 25%. L’imperativo è uno solo: vincere per tornare nei professionisti.

Il ds Carlo Osti mette in mano al tecnico Paolo Ammoniaci una rosa di prim’ordine per la categoria. Fra i giocatori che scendono di una serie convinti dal progetto ce n’è uno con un curriculum di tutto rispetto: si chiama Antonio Gespi, ha 27 anni ed ha segnato 36 gol nelle precedenti 4 stagioni fra C1 e C2. Tutti club di medio cabotaggio (Cecina, Giarre, Rimini e Crevalcore), ma una buona costanza sotto porta, tanto che il proprietario del suo cartellino è il Bologna.

Ammoniaci gli dà fiducia da subito, ma in una Ternana che parte diesel, Gespi non è da meno. Vede la porta poco e male: gioca tutte intere le prime 4 partite e 71 minuti della quinta, segna un solo gol, quello che vale il pareggio nel derby con la Narnese (cui segna anche all’esordio assoluto,  in Coppa). Chiamato per fare la differenza, i tifosi lo contestano e lui non si ambienta. Riesce a giocare, con meno continuità anche con Acori, che subentra in panchina e segna altre due volte contro Orvietana e Gubbio, ma non basta.

DOPO LE FERE. La settimana dopo, col mercato di riparazione e dopo appena 9 presenze in rossoverde,  è già al Forlì, in C2, dove segna 7 gol. La stagione seguente, al Pontedera è l’ultima che lo vede fare bene (10 gol), poi chiude giocando e segnando sempre meno (Tolentino, Turris, di nuovo in D a Foligno, Castel San Pietro e Bellaria Igea).

La Romagna diventerà la sua casa sportiva anche appese le scarpe al chiodo: si costruisce infatti una onesta carriera da allenatore nei dilettanti emiliano-romagnoli: Bellaria, Ronta, San Mauro fra le altre, il San Marino in serie D, poi l’approdo nel campionato sammarinese, al Faetano. E’lì che la sua vita da tecnico cambierà: in poco tempo infatti entrerà a far parte dello staff della federazione sammarinese, guidando la selezione Under 16 della Academy (Femminile) e poi entrando nel giro della selezione maggiore.

Franco Varrella, diventato ct lo ha voluto come secondo e da allora gira l’Europa: di recente l’abbiamo visto sfidare l’Italia in amichevole alla Sardegna Arena ma si è tolto lo sfizio di calcare il prato di Wembley dove i Titani hanno affrontato l’Inghilterra in un match valevole per le qualificazioni a Qatar 2022. Ma anche l’Heysel di Bruxelles e Saransk in Russia. Poche vittorie, anzi nessuna. Ma la soddisfazione di vedere da vicino i più grandi campioni europei.

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