Il patron in occasione dell’incontro col sindaco: “La città cambi mentalità e allarghi le vedute, basta col Semo nati pè Tribbolà”.

La rinascita di Terni. Una rinascita che passi per i successi della Ternana, per il nuovo stadio, per la nuova clinica e per i bandi legati ai finanziamenti europei per le piccole e medie imprese. Ma per il presidente rossoverde Stefano Bandecchi, tuTto sta a creare la mentalità giusta. Così dice, il numero uno rossoverde, nel giorno dell’incontro con il sindaco Leonardo Latini. Un incontro che arriva a pochi giorni dal derby con il Perugia che il 22 maggio assegna allo stadio Liberati la Supercoppa di Lega Pro.

DERBY O CAMPIONATI. Bandecchi approfitta del derby per portare un paragone calcistico nella vita politica ed economica di Terni. “Il Comune è dalla parte della città. Vuole lo sviluppo di Terni e vuole vedere la città tornare a volare in alto  Credo che questo comune non valuti il derby con Perugia. Questo comune, il derby, vuole farlo con Milano, con Firenze e con Londra. Terni ha bisogno di rinascere e rilanciarsi. Dobbiamo guardare  a questa città come una città al centro dell’Italia, città importantissima 20 anni fa e dove 40 anni fa si inventava la plastica“. Ma chiede, allo stesso tempo, che Terni cambi passo e mentalità: “E’ un fattore di testa. Non si può continuare a pensare che siamo nati ‘pè tribbolà’. Questa mentalità, è quella che ci frega. Faccio una metafora calcistica e dico che se il nostro obiettivo è vincere il derby a costo di perdere il campionato, siamo fritti. Terni deve voler vincere i campionati, non i derby. Poi, quando si fa una campionato, è normale che si cerchi pure di vincere il derby. Però, la cosa principale è vincere i campionati. Non ‘semo nati pè tribbolà’, ma ‘semo nati pè comandà‘, per fare le cose che ci pare. Punto. Cambio di mentalità“.