L’estremo difensore rossoverde è stato ospite del nostro spazio del giovedì sera. Ecco i momenti salienti dell’intervista che trovate per intero a fondo pagina
Antony Iannarilli, numero uno rossoverde, è stato l’ospite di “A tu X Tu”, l’appuntamento in esclusiva per Calciofere con i calciatori rossoverdi curato due volte al mese da Ivano Mari. L’estremo difensore si è raccontato a tutto campo. Ecco i passaggi salienti.
“Ho scelto di fare il portiere perchè…mi andava poco di correre. Ho cominciato con l’Alatri, mi sono avvicinato al calcio grazie a mio nonno, grande fan di questo sport. Da Alatri è cominciato il mio giro, passando dal settore giovanile della Lazio: quello è un settore giovanile che ti forma, ti fa crescere e mi ha preparato per andare giocare fuori. Sono arrivato in Primavera e nell’ultimo anno e mezzo ho fatto anche qualche panchina in serie A ed in Europa League. Molto bello soprattutto l’allenarsi con gente importante, che fa calcio vero: ti insegna molto“.
Iannarilli è talmente appassionato da Kobe Bryant da averne preso lo scorso anno anche il numero 24: “Secondo me rappresenta l’approccio vero allo sport, da prendere esempio per come il duro lavoro possa portare a grandi risultati. L’insegnamento che lasciano quelli come lui deve essere tenuto come un tesoro“, dice.
Calcisticamente, invece: “Gianluca Pagliuca è sempre stato il mio idolo. Mio padre mi ha trasmesso la passione per l’Inter ed in porta c’era lui, che oltretutto è nato il mio stesso giorno. Questo per me è sempre stato un motivo che mi ha dato la carica”. Ma Iannarilli è anche uno dei pochi portieri ad aver segnato un gol. Lo ha fatto quando militava nel Gubbio: “Sono momenti che rivederli anche a distanza di anni fanno venire i brividi: difficilmente mi ricapiterà un’altra occasione. Ricordo ogni secondo di quell’azione, la porto ancora dentro di me. Ci pensavo spesso a questa sensazione, non credevo che potesse capitare a me”.
La parata più bella di quest’anno: “La punizione contro l’Avellino, perchè ha permesso di rimanere sul pari e poi di farci vincere la partita”. In una stagione con pochi interventi, sottolinea: “Bisogna farsi trovare pronti, puoi toccare la prima palla dopo 80 minuti e non puoi sbagliare”.
Momento brutto della carriera invece l’infortunio quando militava nella Salernitana, a Lucca contro il Borgo a Buggiano: “C’è stato l’impatto forte, mi si era spappolata la milza. Per fortuna sono stato salvato da medici bravissimi, ho rischiato anche di non tornare a casa. Mi hanno portato subito in sala operatoria, è stato brutto perchè non sapevo se potessi tornare a giocare. Ho avuto tante chiamate di colleghi, anche alcuni che l’infortunio l’hanno avuto come Giaccherini, mi ha fatto piacere”
CRESTE E TATUAGGI. Anche lui, come molti, ha avuto ‘la cresta’ (“in passato l’ho fatta spesso, mi piace cambiare“), sottolinea. Oggi invece preferisce i tatuaggi: “Quando ho fatto il primo i miei genitori non sapevano niente, si sono arrabbiati, ma a me piace. Poi ci hanno fatto l’abitudine“, scherza.
LA STAGIONE. Con Lucarelli è cambiato il modo di giocare: “Devo stare più alto e dare una mano alla squadra – spiega – infatti ho fatto molte più uscite con i piedi, sono quasi un libero aggiunto. Il segreto per fare semplici le parate difficili? Lavoro ed allenamento, conosco soltanto questo. I preparatori dei portieri? Io sono molto aperto, prendo sempre un po’ da ognuno, mi adatto facilmente alle idee di ciascuno e mi piace apprendere sempre cose nuove”.
Torna sulla scorsa stagione, nella quale ha avuto un periodo di avvicendamento con Tozzo: “Accetto sempre le scelte – dice – ma dopo Bari non mi aspettavo di essere messo in discussione, anche per la classifica che avevamo. Però ho continuato a lavorare, anche quando per un periodo sono stato retrocesso a terzo. Forse anche questo mi ha aiutato a restare ed essere quello che sono oggi: è stato un periodo di crescita”. Su Bandecchi: “E’ un presidente anomalo per il calcio: ci rispetta come uomini, è una persona carismatica, è un esempio per tutti”.
HOBBY. Poi lo Iannarilli privato: “Durante la settimana, quando si poteva girare, sono comunque un casalingo. Nel giorno libero però mi piace girare con la mia ragazza che vive a Terni con me, non solo alla città, ma in Umbria, mi piace girare per prodotti locali. Per il resto sono appassionato di serie tv e fitness, dal punto di vista nutrizionale. Mi piace sapere ciò che mangio e perchè lo mangio”
Di seguito l’intervista completa
Uno dei portieri più forti che abbiamo avuto! ?