A 36 anni l’attaccante brindisino è passato da possibile elemento in uscita dopo due annate opache a giocatore chiave: merito anche del tecnico che ha saputo rilanciarlo

Una prova di grande carattere nella prima giornata di campionato contro la Viterbese, su un campo pesantissimo che certamente è più congeniale ai giocatori di stazza come lui, poi il gol che ha dato il via alla vittoria a Pagani ed ancora una prestazione maiuscola contro il Palermo. Alle quali si aggiunge l’esordio in Coppa contro l’Albinoleffe, nel quale non ha marcato il cartellino ma ha sfiorato più volte il gol

Daniele Vantaggiato, classe 1984 è decisamente rinato sotto le cure dell’amico Cristiano Lucarelli: titolare inamovibile nel 4-2-3-1, ha giocato quasi per intero tutte le partite (70 minuti in Coppa, 90 contro la Viterbese, 66 a Pagani, 62 coi rosanero). Da giocatore più volte in uscita (appena 9 gol in due stagioni), l’attaccante brindisino è improvvisamente diventato il perno di un attacco che lo mette in condizioni di essere sempre pericoloso sottoporta.

Contro i rosanero non è riuscito ad avere fra i piedi le tre occasioni importanti che la Ternana ha sprecato, ma ha fatto ampiamente la sua parte anche di testa. Lucarelli lo ha elogiato:  “Vantaggiato si allena da noi dal 17 di agosto, non ha mai saltato un allenamento, è quello che sta meglio fisicamente e avrebbe avuto maggiore lucidità, ma ai suoi anni e non può giocare ogni tre giorni. Se gli chiedessi di giocare ogni tre giorni, sarebbe volergli male, alla sua età”.

Parole che lasciano pensare probabilmente alla possibilità di un mezzo turnover nella gara di Avellino contro la Casertana, ma che fanno anche capire quanto il tecnico, che con lui ha condiviso una breve esperienza da calciatore al Parma, abbia trovato in casa quell’elemento su cui puntare nella stagione.