Risalita dalla serie D dopo un fallimento la nobile siciliana annovera in rosa giocatori di esperienza. Ma ha anche tante storie da raccontare
Anche senza pubblico, Ternana-Palermo sarà una sfida suggestiva. Non solo perchè si confronteranno (mercoledì ore 15 al Liberati), due squadre dal palmares importante ma anche perchè i rosanero, risaliti quest’anno nei professionisti dopo il fallimento seguito ad un campionato di serie B che li vide persino sfiorare la massima serie, sono pieni di storie e personaggi importanti per la categoria.
LO ZIO D’AMERICA. Fra i protagonisti della rinascita rosanero c’è senz’altro Tony Di Piazza, immobiliarista originario di San Giuseppe Jato emigrato a New York, dove è presidente dell’Associazione culturale Italiana della Grande Mela. Insieme al pubblicitario Dario Mirri, ha rilevato la società portandola a vincere subito il campionato di serie D. Vicepresidente fino allo scorso Maggio, oggi Di Piazza è consigliere del club, di cui è amministratore delegato un altro nome di livello del calcio italiano, Rinaldo Sagramola, già al Palermo ai tempi di Zamparini
BOSCAGLIA E L’EX ROSSOVERDE Rosario Pergolizzi, artefice del ritorno fra i pro, non è stato confermato: al suo posto il gelese Roberto Boscaglia, arrivato dal Trapani, tecnico di categoria superiore (Virtus Entella, Brescia e Novara fra le altre), che ha come suo vice l’ex terzino della Ternana Giacomo Filippi, meteora rossoverde nella stagione 1996-97 (2 presenze). Direttore tecnico è un altro nome di livello, ex calciatore di serie A, il palermitano doc Leandro Rinaudo (oltre 10 stagioni in serie A con Napoli, Juventus, Novara, Livorno, Siena).
GRANDI NOMI IN ROSA. Non ci sarà a Terni il nome più importante della rosa, Mario Alberto Santana: l’ex nazionale argentino, classe 1981, protagonista nella nostra serie A per un decennio e tornato in rosanero proprio la scorsa stagione, è alle prese con un affaticamento muscolare. In difesa c’è un altro giocatore con trascorsi in serie A, vale a dire Roberto Crivello, altro palermitano, 17 presenze col Frosinone, col quale ha giocato anche in B
Fresco di firma poi il figlio d’arte Michele Somma – il padre è Mario, tecnico del Potenza – tornato in Italia dal Deportivo La Coruna dopo l’esperienza al Brescia e dopo un infortunio. In serie A e B ha esperienze anche il portiere Alberto Pelagotti, ex Empoli mentre in rosanero si è rilanciato Malaury Martin, centrocampista francese con una lunga esperienza nella Ligue 1 (Monaco), nella massima serie scozzese (Heart of Midlothians Edimburgo) e poi in giro per l’Europa fra Inghilterra, Svizzera e Norvegia, fra prima e seconda divisione: il Palermo lo ha prelevato l’anno scorso dal Dunfermline (seconda divisione scozzese)
In mezzo al campo altri due elementi interessanti, Jeremie Broh (nato a Parma da genitori francesi, ex Parma, Pordenone, Padova, Cosenza e Sudtirol), il ghanese Moses Odjer, ex Salernitana e Trapani e l’ex Monza Andrea Palazzi. Davanti invece è arrivato l’ex Catanzaro Mamadou Kanoute, senegalese, giocatore esperto della categoria.
LE STORIE. Non mancano le storie. La più commovente è quella del difensore gambiano Boubacarr Marong, classe 2000, arrivato in Italia con un viaggio della speranza su un barcone dopo aver evitato solo per caso i campi profughi in Libia e lanciato dall’ex centrocampista Giacomo Tedesco. L’altra, per certi versi simile a quella del rossoverde Luigi Viola, oggi tecnico dell’Under 16 delle Fere, è quella dello svizzero Alessandro Martinelli, costretto a fermarsi a 27 anni. Nel suo caso, le motivazioni sono note: problemi cardiaci riscontrati nel corso dei test prestagione.
