Lo sfogo del calciatore ora svincolato, in un’intervista a TuttoC, la dice lunga sulle conseguenze di una regola sempre meno convincente.
Che le liste bloccate a 22 calciatori professionisti per le società di Lega Pro comportassero il rischio di limitare i posti di lavoro per i calciatori della categoria, è un sospetto sollevato da molti sin dall’introduzione della disposizione da parte della lega stessa. Ora, arriva una conferma della cosa, leggendo cosa dichiara al sito TuttoC l’attaccante Mario Pacilli, ex calciatore della Ternana e attualmente svincolato. Lui stesso non nasconde le difficoltà a trovare una società di serie C disposta a farlo giocare ,proprio perché non si possono avere più di 22 calciatori in lista.
“PENALIZZATI”. L’addio alla Viterbese e ora la situazione da svincolato. Che arriva in un momento difficile, visto che trovare squadra in serie C, adesso, è diventato più complicato. “Ci sono stati – racconta Pacilli a TuttoC – interessamenti di alcune squadre, che però al momento non si sono concretizzati. Spero che possa accadere presto per tornare a fare ciò che più mi piace e togliermi altre soddisfazioni“. Poi aggiunge che con le liste bloccate a 22 “si limitano i posti di lavoro di molti giocatori con alle spalle tanti anni di professionismo. Questa regola non ci permette di trovare una collocazione per una questione numerica e limita le squadre che vogliono investire per avere una rosa più ampia“. Riguardo allo sciopero indetto dall’Aic, commenta: “E’ una strada che va percorsa fino a quando non si troverà una soluzione. L’Aic fa gli interessi dei giocatori penalizzati da questa novità. Speriamo che si trovi una soluzione ideale per tutti“.
