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Le avversarie della Ternana: rebus Turris

La società campana, tornata in serie C dopo quasi vent’anni, rischia di non potersi iscrivere a causa del campo. Lettera aperta dei tifosi.

Serie C riconquistata dopo 19 anni, ma iscrizione ad oggi a rischio. Tutto per colpa di un certificato legato al manto del terreno di gioco dello stadio Liguori, l’impianto di Torre del Greco dove la squadra in questione, la Turris, gioca le gare casalinghe. E così, la società, che potrebbe essere inserita nello stesso girone con la Ternana, sta cercando di risolvere gli ultimi adempimenti burocratici. Intanto, i tifosi della Turris diffondono una lettera aperta, nella quale auspicano al risoluzione di ogni cosa e l’iscrizione della squadra biancorossa alla serie C.

LAVORI FINITI. Nella lettera, i tifosi ricordano l’entusiasmo che si è creato in seguito al ritorno nel professionismo della squadra dopo 19 anni. Ma tra la Turris e il sogno di giocare in serie C, ci si mette l’omologazione del campo. Come spiegano i tifosi, i lavori sono stati fatti, cominciati già un anno fa, con un investimento di oltre un milione e mezzo di euro da parte del Comune. Manca, però, il certificato di omologazione Fifa del manto in erba sintetica. Un certificato denomianto Fifa quality pro, che la Lega di serie C ritiene requisito indispensabile, ma che per tempi buroratici la società rischia di non avere nei tempi fissati per l’iscrizione (entro il 5 agosto).

“NESSUNO CI VUOLE”. Ma oltre a questo, i tifosi lamentano la non disponibilità di altre città, ad ospitare la Turris nei loro stadi. Scrivono infatti: “Porte chiuse in faccia da mezza Italia. Rieti, Viterbo, Salerno, Pagani, Bisceglie, Castellammare, Benevento, Bari. Da tifosi vorremmo semplicemente chiedere perché. Perché, ad esempio, il presidente del Benevento Vigorito si è fermamente opposto ad una concessione – peraltro solo formale – dello stadio (gestito dal Comune e non dal club)? Perché il Comune di Salerno ha dapprima manifestato piena disponibilità e poi, al tavolo istituzionale, si è chiuso a riccio? Perché dopo aver ottenuto disponibilità e certificazioni dal comune di Monopoli, la Questura di Bari ha espresso parere negativo? Da tifosi potremmo anche subire – senza poter far nulla per cambiare il corso degli eventi – quello che in ogni caso resterà un beffardo paradosso. Ma da cittadini no. Da cittadini abbiamo il diritto e il dovere di denunciare la negligenza che rischia di vanificare un investimento pubblico che non ha precedenti nella nostra città”.

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