Storia del brasiliano che segnò la prima stagione in serie D. Oggi ha molta più fortuna, sempre nel mondo del calcio
Torna la rubrica dedicata alle Meteore Rossoverdi, ovvero quei calciatori passati così rapidamente dalla Ternana che si sono persi quasi nella memoria. In questo caso, si può parlare contemporaneamente di meteora e bidone, perchè Ione César Bottega, dal Rio Grande do Sul, è stato protagonista suo malgrado di uno dei più grandi affari in negativo della storia delle Fere.
Capita. Soprattutto quando sprofondi nella melma della serie D e ancora di più se come nel caso della Ternana, ci arrivi dopo un fallimento, consapevole che quella categoria ti sta stretta ed hai fretta di andartene il prima possibile. Bottega ha lasciato una sola traccia, negli annali rossoverdi: l’epica partita contro la Viterbese, giocata nell’unica stagione trascorsa fuori dal Brasile dall’allora ventiseienne biondino, quella 1994-95.
A MIRACOL MOSTRARE (FORSE). Bottega, che ha un nonno di Treviso e quindi è tesserabile come italiano, arriva a Terni portato dal compianto Ernesto Bronzetti, ds di quella squadra, accompagnato da un can can mediatico niente male. Viene dal Fluminense, che ha gli stessi colori delle Fere e quasi la stessa maglietta a strisce e per questo ispira già simpatia. Lo manda Edinho, si diceva: l’ex terzino dell’Udinese era stato il suo allenatore e circolava un curriculum con 16 gol in 26 partite. Internet non c’era ancora e bisognava ‘fare a fidarsi’. Il resto della sua carriera – una fugace esperienza iberica all’Espanyol salterà fuori solo qualche mese dopo – a dire il vero era un mistero e ancora oggi, se si cercano notizie sul Bottega calciatore (noto in patria come César Gaucho), oltre alla Tricolor, si trovano alcune stagioni all’Itaperuna, modesto club carioca di serie C. Ma tant’è.
IL TRANSFER. LA SELECAO E I PAISA’. Il fatto è che di Bottega, acquistato in agosto, a Novembre non c’è ancora traccia. Ritardi nel tranfer, si dice. Capita pure questo, come no. Però cominciano a circolare anche le voci più disparate: “L’hanno trattenuto in Brasile, pare che Parreira, il ct verdeoro, voglia farlo debuttare in Nazionale”. Per sbloccare la situazione, si muovono intermediari, conoscenti ed amici, anche qualche italiano che emigrato in Brasile che lo aveva ammirato in Spagna. La situazione però fu sbloccata dall’allora presidente Sandro Allegretti che pur di fargli avere il permesso di soggiorno lo assunse come giardiniere.
POCHE TRACCE. Bottega debutta il 5 dicembre, proprio a Viterbo, in quella partita epica perchè sul 2-0, l’allora tecnico gialloblù Acori cominciò a tirare palloni in campo. A 5′ dalla fine segna Cozzella e al 90′ con un tiro pennellato di mezzo volo da fuori area l’eroe della partita fu proprio lui, Bottega. Il pubblico, in delirio, osanna la stella venuta dal Brasile.
In realtà però l’attaccante giocherà una sola altra partita intera, la prima di ritorno a Rieti, senza lasciare il segno. Complessivamente, 7 presenze (le ultime due nel finale di stagione) con due sostituzioni fatte e tre ricevute. Tornerà in Brasile, senza rimpianti per nessuno, dove giocherà con alterni risultati fino a fine carriera.
PROCURATORE. Oggi Bottega, è un apprezzato agente Fifa di calciatori brasiliani: agli fra il 2010 ed il 2015, ha curato gli interessi fra gli altri delle stelle nascenti Douglas Costa (fu lui a portarlo dal Gremio allo Shaktar e poi al Bayern) e Leandro Damiao