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Ternana, dalla Coppa il campanello d’allarme: tre mesi dopo, gli stessi errori

Il tecnico Gallo e il capitano Mammarella hanno evidenziato i nodi ancora scoperti della squadra, che in vista di gare senza appello, vanno risolti in fretta

La grande preoccupazione in vista della finale di Coppa era quella relativa alla tenuta atletica della squadra, alla prima partita ufficiale dopo il lockdown. Invece da questo punto di vista la Ternana vista contro la Juventus Under 23 ha soddisfatto: ha retto per oltre un’ora il confronto contro una squadra che si allenava da più tempo e in gran parte insieme ai big della serie A.

ATTACCO NON PERVENUTO Certo, giocare i supplementari in 10 contro 11 sarebbe stato probabilmente proibitivo, ma l’espulsione di Defendi, entrato in campo 20 minuti prima è il simbolo della situazione attuale della squadra, che poi è la stessa di quando il campionato è stato fermato. I problemi sono gli stessi. Anzitutto, una sterilità offensiva evidente, evidenziata anche da Gallo a fine gara: “Non siamo stati bravi a cocretizare  ma aver giocato comunque una partita su buoni ritmi ci ha fatto mettere benzina nelle ganbe in vista dei prossimi impegni. E’ chiaro che adesso dobbiamo recuperare e lavorare per eliminare gli errori singoli che abbiamo commesso.

Il gioiello di Mammarella è sicuramente un arma in più su cui contare, ma ancora una volta nè Vantaggiato nè i suoi compagni di reparto hanno veramente impegnato Nocchi, che è stato protagonista di grandi parate, su tiri dalla distanza. Attaccanti non pervenuti o se pervenuti, afflitti dal vizio di egoismo, come nel caso di Partipilo, che con due compagni liberi, ha sprecato una buona incursione incaponendosi sul pallone.

DISTRAZIONI MARCHIANE. Al cospetto di una vecchia volpe come Marchi o di un centravanti di spessore come Brunori, la difesa rossoverde è andata in netta difficoltà: il fallo da rigore di Russo, l’ennesimo in questa stagione, è figlio di un evidente ritardo, in velocità, ma forse anche in condizione e la seconda rete bianconera di Rafia è stata favorita da una incredibile incomprensione fra Iannarilli e Parodi che ha lasciato campo libero al tunisino.

La qualità della Juve Under 23, soprattutto in mezzo al campo, può giustificare solo in parte una prestazione incolore. C’era la consapevolezza alla viglia, di potersela giocare alla pari e con una maggiore attenzione ai dettagli questo sarebbe potuto tranquillamente avvenire. Il finale di partita, con i rossoverdi nervosi e frustrati dal non riuscire a trovare sbocchi, che ha portato ad un rosso e diverse ammonizioni, è il segno chiaro di questa situazione.

MONITO. I playoff sono  alle porte e forse è bene tenere a mente il monito di Mammarella: “L’Avellino in campionato ci ha fatto soffrire. Dobbiamo essere intelligenti, ricordarcene e capire che per noi vincere è vitale, anche se abbiamo due risultati su tre  a favore”. 

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