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Ternana e Juve Under 23, i due mister ‘giocano’ la finale

Fabio Gallo e Fabio Pecchia intervistati insieme in collegamento video da RaiSport. Entrambi hanno provato a immaginare come sarà la sfida di Coppa a Cesena.

Fabio Gallo e Fabio Pecchia, in un faccia a faccia mediatico. Grazie alla trasmissione  CSiamo sul web, programma online sul sito intenet di RaiSport che parla della serie C e sostituisce momentaneamente la quasi omonima trasmissione che si faceva in studio prima dell’emergenza da coronavirus. Per Gallo allenatore della Ternana  e per Pecchia tecnico della Juventus Under 23, l’occasione per parlare insieme della finale di Coppa Italia di serie C che sabato 27 giugno, alle ore 20,45, a Cesena, vedrà le loro due squadre impegnate in una gara secca.

MASSIMA ATENZIONE. Entrambi gli allenatori, parlando della ripresa del lavoro e degli allenamenti dopo il lungo lockdown, hanno posto l’accento sulla problematica del lungo stop, con la necessità di evitare rischi di problemi fisici o infortuni. Mister Fabio Gallo, parlando della ripresa del lavoro della Ternana, conferma la cosa. Spiega, il tecnico rossoverde: “Abbiamo cercato di evitare infortuni. Ogni situazione è pericolosa. Soprattutto all’inizio, non essendo stati più abituati a lavorare in un certo modo, il rischio c’era. Basti pensare che io ho avuto un problema con un ragazzo per un allungo di 40 metri in maniera blanda“.

SENZA TIFOSI: PECCATO. Che tipo di finale sarà, quella tra Ternana e Juve Under 23? Ecco, intanto, cosa dice Gallo riguardo ai suoi. “Abbiamo lavorato sin dall’inizio della stagione con il 3-5-2 e il 4-3-1-2 e continueremo a lavorare in quel senso e su quei sistemi. Non ci sarà niente di nuovo rispetto a quello che è stato visto durante l’anno. Noi siamo in una piazza esigente, che vive di calcio, in cui i tifosi aspettano con trepidazione questa finale ma anche con la delusione per non essere presenti. Sarebbero venuti numerosi, così come i sostenitori dell Juve Under 23. L’unico rammarico, è che non avremo sugli spalti il nostro pubblico, che avrebbe meritato un palcoscenico importante e una finale da vedere“. La finale secca è uno svantaggio o un vantaggio? “Le finali – dice ancora Gallo – di solito, sono gare secche. In questo momento, dopo tre mesi fermi, andata e ritorno non avrebbe avuto senso. Perché magari il ritorno si sarebbe infilato in mezzo ai playoff. E poi, il risultato della coppa sarebbe stato comunque determinante per la griglia dei playoff. Quindi, la scelta di aver optato per la gara secca, è stata giusta. Chi sarà più forte, più fortunato e più pronto, vincerà. Bisognerà riuscire a scegliere i giocatori che stanno meglio fisicamente. In quel modo, potremo durare per più tempo durante la partita. Chi ha più motore, più cuore e più voglia di soffrire, riuscirà ad amergere“.

TRA RITMO E CONCRETEZZA. Che idea hanno, i due allenatori, di questa finale? Pecchia: “Sono un po’ curioso. Rivedendo le partite di Coppa Italia, comprese le semifinali, sono partite generalmente tirate, con poche occasioni e pochi gol. C’è, in questo senso, un po’ di curiosità nell’affrontre questa partita. Speriamo che sia una bella gara e che dia spettacolo“. Gallo:Se vediamo tutte le altre partite, ma anche tutti i campionati a partire da quello tedesco, l’dea è quella di un ritmo non altissimo e con poche occasioni. Dunque, a Cesena vincerà chi sarà più bravo a sfruttarle“. Poi, fa una battuta: “Se andiamo ai rigori, poi i playoff dovremmo giocarli dopo due settimane, visto che per recuperare 120 minuti ci vorrebbe quel periodo“. Da entrambi, anche uno slogan agli sportivi per seguire la gara in tv. Gallo: “Ricominciare la Lega Pro con la finale di un trofeo nazionale, dopo quello che abbiamo passato tutti in due mesi e mezzo, è l’occasione migliore per scoprire una categoria che ha dato emozioni, con in campo una squadra giovanissima da una parte e una squadra di blasone dall’altra“. Pecchia:Che sia una partita con tantisime occasioni da gol. Dove ci sia, anche da casa, da diverirsi nel vedere una gara a ritmi alti“.

OCCHIO… ALL’ALTRO. La stessa domanda, dai conduttori Rai, a entrambi gli allenatori: chi temono, in particolare, tra i calciatori della squadra avversaria?.  “La Juventus – risponde Gallose mette gli occhi su un giovane, non lo fa a caso. Tutta la rosa è di qualità e fatta da talenti di prospettiva. Hanno tutti delle qualità importanti. Se ne citassi uno solo, farei dispetto ad altri. Li conosco, li seguo e ti fanno vedere cosa significa essere giovani talentuosi“. Dice invece Pecchia: “Temo, naturalmente, il reparto offensivo. Ferrante, Partipilo, Vantaggiato, Marilungo…  sono giocatori che hanno qualcosa in più e nella categoria marcano la differenza“.

AMARCORD. Infine, un ricordo da parte di entrambi del collega, da calciatore. Comincia Pecchia: “Gallo era un centrocampista di qualità. Uno che in mezzo al campo diceva la sua. Sicuramente, in qualche partita mi è capitato di dover andare a marcarlo“. Gallo, invece, descrive così Pecchia: “E’ stato un centrocampista che arrivava e si faceva sentire. Grande inserimento, grande capacità di arrivare a fari spenti per andare a far gol. Ma anche un calciatore di grande correttezza e grande lealtà. Lo ho sempre stimato per qualità tecniche, tattiche, ma soprattutto morali“.

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