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Fere e Coppa Italia di serie C: la rivincita delle piccole e del calcio di provincia

Il trofeo ha raccontato nei suoi 48 anni uno spaccato della storia italiana: nell’albo d’oro, ma anche fra le finaliste, si trovano squadre storiche, altre scomparse e colonne della terza serie

Nel corso dei suoi 48 anni di vita la coppa Italia di serie C ha raccontato – lo si può affermare a pieno titolo – la storia del calcio di provincia. Scorrendo l’albo d’oro e le finaliste infatti, si incontrano formazioni che a loro modo hanno saputo lasciare una impronta nel calcio italiano. La Ternana, oltre  scrivere il proprio nome nell’albo d’oro, può contribuire vincendo a mettere anche il proprio nome in calce a queste storie.

C’ERA UNA VOLTA Alcune di queste squadre, non esistono più. Per esempio, la Virescit Boccaleone, squadra dell’omonimo oratorio bergamasco: i biancoviola vinsero la manifestazione nel 1985-86, stagione in cui chiusero decimi in serie C, in una finale contro lo Jesi (oggi in serie D). In quella squadra militava un giovane Walter Bonacina, destinato poi a vestire la maglia dell’Atalanta. O come l’Alzano Virescit, che di quella squadra fu l’erede e che oggi dopo una lunga serie di fusioni si chiama Virtus Ciserano Bergamo e gioca in serie D. Nella squadra 1997-98, che sfidò anche la Ternana in C1, giocavano fra gli altri Armando Madonna e Damiano Zenoni.

Francesco Giorgini

Altre ancora, hanno vissuto glorie importanti, persino la serie B, come il Gallipoli, che nel 2005-06 la vince militando in C2 (salirà in C1) e oggi invece è scivolato in Eccellenza, dopo un fallimento; oppure hanno sacrificato il proprio titolo sportivo sull’altare di interessi maggiori: è il caso del Bassano Virtus, portato in trionfo negli anni d’oro del patron Renzo Rosso (2007-08), prima che questi si trasferisse insieme a quasi tutta la squadra a Vicenza. I giallorossi del Grappa sono ripartiti dalla Prima Categoria e quest’anno sono stati promossi in Eccellenza. Altre ancora, hanno vissuto fasi alterne come il Sorrento, finalista nel 1976-76 e vincitore nel 2008-09 (allenatore Gianni Simonelli, in campo  fra gli altri Federico Giampaolo, La Vista, Panarelli, Demartis, Vanin e Mjrtaj): oggi i rossoneri sono in serie D.

Anche fra le finaliste si incrociano pezzi di storia più o meno recente, molti dei quali hanno avuto anche a che fare con la Ternana: dalla Sangiovannese (1976-77),  alla Biellese (1978-79), al Campoobasso (1981-82), alla Campania Puteolana (1986-87), fino alla Sanremese (2005-06) ed al Varese (1994-95, club oggi fallito e quest’anno inattivo)

Marco Mengucci

QUELLI CHE LA STORIA. E che dire del Fanfulla? I lodigiani, la cui squadra è intitolata a uno degli eroi della Disfida di Barletta contro i francesi del 1503, con i loro 112 anni di vita sono uno dei club più longevi della storia del calcio e oggi galleggiano in serie D. Nel 1983-84 vinse la Coppa pur retrocedendo in C2: in campo c’era un futuro allenatore di serie A, tale Giuseppe Sannino. Ma la Coppa l’hanno vinta anche altre realtà storiche della provincia: Siracusa, Brindisi (con Giorgini in panca ed in campo l’attuale ds della Juve Paratici), il Casarano dello storico patron Filograna e la Juve Stabia (2011-12): coi Cavallucci giocava un certo Salif Dianda.

POCA UMBRIA. L’Umbria ha sempre avuto invece poca fortuna: il Perugia raggiunse una finale nel 1993-94, ma chi stava per compiere un vero miracolo era il Gualdo: i biancorossi tadini – oggi in Eccellenza come Gualdo Casacastalda –  a metà degli anni’90 erano un realtà florida della terza serie. Nella squadra che perse in finale dalla Spal nel 1998-99 (in panchina c’era Nicolini, richiamato dopo l’esonero di Bianchetti) c’erano fra gli altri l’ex rossoverde Mengucci, Marco Savorani, Salvatore Bacci e l’umbro di mamma bosniaca Zoran Luzi.

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Gianni
Gianni
3 anni fa

Il Casarano oggi e’ im serie D ha una società forte spero torni presto nei Professionosti anche per il tifo.

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