Ventottomila dispositivi di protezione destinati agli operatori sanitari dell’ospedale di Terni sequestrati dalla Gdf, tra cui anche quelle donati dai rossoverdi
Un blitz della Guardia di Finanza di Terni effettuato presso l’Ospedale Santa Maria ha portato al sequestro di 28mila mascherine destinate agli operatori sanitari. Di queste, 10mila erano state donate dalla Ternana al nosocomio cittadino.
L’INDAGINE. Come riportato sul ‘Messaggero‘, l’indagine coinvolge una società di intermediazione per la grande distribuzione di Tivoli, la Galileo Spa, accusata dalla Procura locale di frode in commercio per la vendita di queste mascherine. Alla società è imputato il fatto di non aver ricevuto dall’Istituto Superiore della Sanità la deroga per la commercializzazione, avendo rilasciato un’autocertificazione che poi si è scoperto non essere corrispondente alla realtà. Infatti, le mascherine dopo il sequestro sono state analizzate e non risultate conformi per essere utilizzate da chi lavora negli ospedali.
PARTE LESA. La Ternana, così come la Fondazione Carit che aveva donato 8 mila di questi dispositivi, dopo il sequestro ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza di Terni per cautelarsi ed è parte lesa nel procedimento.