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Ternana, Mucciante: “Bello tornare ad allenarsi. Il mio futuro? Vedremo…”

Il difensore abruzzese, il più anziano del gruppo insieme a Mammarella, è sceso in campo solo una volta in campionato: “Dopo essere stato dalla parte degli allenatori vedi le cose diversamente…”

Con il corregionale si divide il ruolo di ‘anziano’ della Ternana (anche se l’esterno è di qualche mese più grande) ma a differenza dell’ex Lanciano, per Tiziano Mucciante è stata una stagione con molta panchina, qualche infortunio e solo una apparizione in campionato (12 minuti a Bisceglie, nel match di andata) e qualche apparizione in coppa:

Il difensore, come gli altri compagni, ha ripreso gli allenamenti singoli dopo il lockdown forzato: “E’ stata una bellissima sensazione – dice – perchè restare in casa senza poter fare niente era davvero dura. Fin quando puoi andare a correre va sempre bene, abbiamo passato un brutto periodo che ora se ne sta andando. Per mia fortuna, ho avuto la famiglia a Terni e così la quarantena è stata meno dura”.

SENSAZIONE STRANIANTE. Le nuove normative hanno costretto tutti a situzioni inedite: “Dobbiamo entrare ed uscire con la mascherina, non possiamo usare le docce – spiega – siamo divisi in gruppi quindi anche per entrare ed uscire dobbiamo fare attenzione a non incontrarci, abbiamo anche percorsi separati: è una situazione inverosimile. Ma la cosa più straziante e straniante è il non poter fare partitelle, impensabile evitare contatti per uno sport di squadra”.

LA STAGIONE. Mucciante era tornato ‘giocatore’ in estate dopo una stagione passata nello staff tecnico di tutti e tre i tecnici che si sono succeduti nel passato campionato. Per lui però c’è stato poco spazio: “Qualche minuto in più me lo aspettavo, chiaro – spiega – ma del resto siamo in tanti e tutti validi, il tecnico fa delle scelte“. Un discorso, anche un po’ da tecnico: “Quando hai passato del tempo dall’altra parte, quando hai visto le cose dal lato dell’allenatore poi se torni giocatore vedi le cose in maniera diversa. Ti rendi conto anche di tutto il lavoro che c’è dietro, per esempio, riesci a capire quando ti viene chiesto di fare una determinata cosa e questa ti viene meglio. Problemi con i compagni per questa situazione inedita non ne ho avuti”.

FUTURO. Probabilmente c’è ancora qualche mese da giocare prima della fine della stagione, ma sta già riflettendo sul futuro: “Ho ancora voglia di giocare, ma devo valutare molte cose. Per il resto, sono in scadenza, vediamo”.

Intanto però, appunto, c’è da vivere una coda: “Penso che sia giusto chiudere sul campo questa stagione – dice – anche se ovviamente in tutta sicurezza. Terminare così, senza un vero verdetto non è giusto”. Sulle modalità della ripresa non ha dubbi: “Non credo ci siano alternative ai playoff- spiega- Noi ripartiremo a luglio e dovremmo giocare otto giornate, prima dei playoff, ma negli altri gironi ci sono dieci o undici partite da recuperare, è tecnicamente impossibile, anche giocando ogni tre giorni”.

E poi ci sarebbe quella finale di Coppa… “Nessuno parla di questa partita, forse perchè interessa solo a noi ed alla Juventus… Ma in realtà ci sono in palio un trofeo e un posto migliore nei playoff. So che la Under 23 della Juve si sta allenando con la prima squadra…va assolutamente giocata, questa finale. Ovviamente senza pubblico, anche in campo neutro, ma va giocata”.

 

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