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Selvaggi, dalle Fere al Mundial: “Legatissimo ai rossoverdi”. E l’esordio super valse… un gelato

Il centravanti, campione del Mondo a Spagna 82, fu tra i protagonisti della Ternana in serie A. Aneddoti e curiosità raccontati al microfono di Ivano Mari nel programma TRT Sport Mix

Franco Selvaggi, campione del Mondo a Spagna’82 – anche se non scese mai in campo – e calciatore della Ternana dieci anni prima, nella stagione della serie A 1972-73  (arrivò però nel 1971-72, in Primavera) è stato ospite di Ivano Mari nella rubrica  TRT Sport Mix di Teleterni.

L’ARRIVO A TERNI. Selvaggi giunse a Terni a 18 anni, dopo l’esordio nel Pro Matera e quella in rossoverde fu anche la sua prima stagione fra i professionisti: “Mi portò Angelino Rosa – ricorda – giocava a Matera e con lui feci un lungo viaggio su una macchina scassata. Ricordo che mi abbassai un anno per il provino e così non volevano più prendermi. Marinai e Cardillo dissero allora: questo ragazzo lo prendiamo noi. Così rimasi a Terni”.

L’ESORDIO. Poi si sofferma sull’esordio in serie A, il 30 dicembre 1972, a Firenze contro i viola: “Giocavo in Primavera, ero il capocannoniere pur non essendo centravanti, mettevo in difficoltà i grandi. Era una Primavera con gente come Garritano, Bagnato e De Luca, tutti molto forti. Il giorno dell’esordio in serie A? In fondo devo tutto a Mastropasqua e Iacolino. A quei tempi c’era l’usanza di mandare a casa qualche giorno i giovani e ricordo che venne da me Meregalli, il vice di Viciani. Si rivolse a me: “Viciani ha detto ‘ al bimbo’ che se vuole può venire con noi’. Io volevo tornare a casa, mi convinsero loro due  a partire col gruppo. Giocai al posto di Russo, mi si gelò il sangue, mi tremavano gambe nel riscaldamento. Ma alla fine i giornalisti mi elessero migliore in e Viciani mi portò in centro per offrirmi un gelato. Forse se fossi andato a casa avrei anche esordito, prima o poi, ma non così presto”

TECNICI. Due i tecnici nel cuore di Selvaggi: “Devo molto ad Omero Andreani, mio tecnico nella Primavera: mi ha insegnato molto sul piano tecnico. Viciani invece è stato un grande, perchè è stato il precursore del calcio moderno, ma purtroppo non ha vinto a grandi livelli, per questo non è stato abbastanza famoso.Lo considero un grande perchè ha fatto  cose importanti con piccole squadre”

RICORDI DI SERIE A. Selvaggi a Terni giocò 12 partite, segnando 1 gol, ma poi ha militato in serie A con Roma, Cagliari, Inter e Udinese. Dunque i suoi sono davvero ricordi ‘di massima serie’: “La Ternana di Viciani giocava un grande calcio – sottolinea – avrebbe potuto salvarsi se solo avesse avuto un bomber lì davanti. Alla Juve, con la maglia della Ternana, ho segnato il mio primo gol in serie A… a dire il vero ho fatto diversi gol ai bianconeri. Ma in generale posso dire di essere fortunato, ho giocato al fianco di grandissimi come Riva, Zico e Rummenigge…”

RICORDI MONDIALI.Altri aneddoti riguardano invece il Mundial spagnolo: “Fu una cavalcata contro tutti. Dopo quel girone con tre pareggi, in pochi credevano in noi, avevamo anche la stampa contro. Ricordo che quando fummo sorteggiati nel secondo girone contro l’Argentina campione del Mondo e il Brasile di Zico ci davano talmente per spacciati che mia moglie, giunta in Spagna con quelle di Antognoni e Cabrini, aveva già comprato anche il biglietto di ritorno…”.

TERNANA E BANDECCHI. Pensiero finale sulla Ternana attuale e Bandecchi: “Le Fere per me sono sempre le Fere: auguro davvero ai rossoverdi di risalire almeno in B, i tifosi se lo meritano e anche la società. Bandecchi sta facendo molto, ci mette soldi e passione: va sostenuto, non criticato, perchè non tutti vincono sempre tutto e subito”

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