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C’era una volta il calcio – Quella palla che lentamente catapultò le Fere in B

Nelle domeniche senza campionato, riviviamo la stessa data del passato in cui si giocava. Riviviamo un 17 maggio di festa… anche se i sogni durarono poco.

Il calcio è fermo per l’emergenza coronavirus, ma in queste domeniche in cui si sta a casa e si sentono la nostalgia e la mancanza delle domeniche pallonare a tifare Ternana, divertiamoci almeno a ricordare e a rievocare. Da qui, questa rubrica che vi proponiamo ogni domenica (il giorno del calcio per antonomasia) per ricordare una partita giocata nello stesso giorno e mese ma in un altro anno del passato. Oggi torniamo nel 1992, 28 anni indietro, nel giorno in cui un’intera città festeggiò fino a notte in inoltrata.

IL LUNGO ISTANTE DEL TRIPUDIO. E’ il 17 maggio 1992. Allo stadio Liberati si gioca Ternana-Catania. Il punteggio è sullo 0-0. Sono passati pochi minuti dall’inizio del secondo tempo, in una partita in cui la squadra rossoverde non ha mai trovato per tutto il primo tempo lo spunto decisivo. C’è una punizione quasi dal limite dell’area di rigore, all’altezza della lunetta e decentrata verso sinistra. La porta del Catania è quella più vicina alla curva Nord. Gianmario Consonni, centrocampista di quella Ternana, sistema la palla a terra, mentre il portiere degli etnei, Angelo Conticelli, sistema i suoi in barriera. L’arbitro, il signor Bortoli di Schio, dà il segnale per far battere la punizione, Consonni parte e tira di destro, la palla filtra attraverso la barriera, il portiere se la ritrova alla sua sinistra e si tuffa, riuscendo a toccarla ma non ad arrestarla e nè a cambiarle la traiettoria. E così, tutti i tifosi sugli spalti di un Liberati stracolmo vedono quella sfera rotolare lentamente verso la porta. Dal tocco del portiere all’impatto del pallone con la rete, passa in realtà meno di un secondo, ma è un lasso di tempo parso a tutti come un’eternità. Ma finita, quella piccola eternità, c’è spazio solo alla gioia. Quel gol regala l’1-0 ai rossoverdi, dunque una vittoria che significa promozione aritmetica in serie B, con due giornate di anticipo. Ecco, possiamo fermarci qui. I ricordi di quella partita, ancora oggi, sono circosritti solo a quell’attimo e a quel gol partita. Il resto, è solo gioia.

PREMESSE RISPETTATE. La Ternana torna in serie B, dopo dodici anni passati tra serie C1 e serie C2 e un fallimento. Più di un decennio apparso a quei tempi troppo lungo, visto che nel 1980 la squadra era precipitata in serie C dopo un altro decennio, il più intenso in termini di risultati della storia elle Fere, fatto solo di serie B e di due campionati di serie A. L’entisiasmo della piazza era tornato alle stelle negli anni appena precedenti al 1992, grazie anche al bel gioco della squadra di Claudio Tobia e poi allo spareggio di Cesena del 1989 davanti a 15 mila ternani per risalire dalla C2 alla C1. Nel 1992, la Ternana è al primo anno di una gestione societaria nuova. Il presidente e proprietario del club è l’imprenditore ciociaro Rinaldo Gelfusa, che costruisce una squadra subito vincente. Le ambizioni del nuovo patron sono serie. Lui sogna di riportare la Ternana in serie A. La piazza apprezza il suo carattere gioviale e spontaneo, sotto certi aspetti persino ingenuo. Lui si concede passerelle sotto la curva e si intrattiene spesso coi tifosi. Per guidare quella sua Ternana ambiziosa, chiama in panchina un allenatore esperto come Roberto Clagluna, uno che pochi anni prima aveva riportato in serie B il Taranto e che nel calcio ne ha viste tante e a ogni livello. La squadra non dà spettacolo, ma vince. Anche solo con l’1-0 striminzito, ma vince. E alla fine, arriva prima nel girone B, conquistando la promozione nel calcio cadetto.

A SPESE DEL PERUGIA. Il 17 maggio 1992, per la Ternana, vincere può significare mettere la parola fine alla pratica promozione. Se la gioca a distanza con due squadre, la Fidelis Andria e  il Perugia di Luciano Gaucci, contro il quale l’8 marzo aveva vinto il derby sempre al Liberati. La classifica, prima della partita, vede la Ternana in testa con 40 punti, seguita al secondo posto dalla coppia Perugia e Andria a quota 37. Tre punti, in un’epoca in cui la classifica dà ancora i due punti alla vittoria. Anche il Perugia contribuisce in quella giornata a far festeggiare la squadra rossoverde. La sconfitta dei cugini nello scontro diretto ad Andria, permette alla Ternana di mantenere proprio su di loro i 5 punti di distacco sufficienti a festeggiare la B, in quanto non esistono ancora i playoff e vengono promosse le prime due classificate del girone. Alla fine, la Ternana, salirà proprio con l’Andria, a discapito del Perugia che all’ultima giornata paga il pareggio a Barletta a fronte dela vittoria degli andriesi con il Chieti.

UNA FESTA TANTO ATTESA. In quell’indimenticabile 17 maggio, dopo il triplice fischio di Ternana-Catania e l’1-0 finale, la festa si scatena. Allo stadio è invasione pacifica di campo. I tifosi si riversano alla ricerca dei loro beniamini, calciatori e tecnico, per abbracciarli e portarli in trionfo. Poi, i cortei festanti in città, l’immancabile bagno nella fontana di piazza Tacito, caroselli di auto per tutte le vie, cori e bandiere tra piazza Tacito, Corso Tacito e piazza della Repubblica. Festa in serata al parco di Cardeto, alla presenza della squadra e del presidente Gelfusa. Si canta, si salta, si festeggia e si brinda fino a notte fonda. Il ritono della Ternana in serie B, per molti, è la fine di tante amarezze, con il ritorno meritato di una piazza blasonata ed entusiasta come quella ternana in un calcio che conta.

DAI SOGNI ALLA DOCCIA FREDDA. Gelfusa, dopo quella promozione, non si ferma. La serie B, vuole farla bene. Annuncia una squadra grandi firme, per un campionato importante. Prende, in estate, gente come Pietro Maiellaro, Sandro Tovalieri, Pino Taglialatela e Luca Evangelisti. Ma qualcosa va storto e il ciociaro, in poco tempo, si ritrova senza soldi, al punto di dover rimandare indietro gli acquisti estivi. Ternana condannata a giocare la serie B con i giocatori che ha, più altri innesti. Ma non regge il confronto con le altre. Sarà uan serie B disastrosa, prima del secondo fallimento. Ma questa, è un’altra storia.

Nella foto in evidenza, una formazione della stagione 1991-92.

 

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