Parlando a SkySport, il numero uno della Lega Pro difende la posizione sul merito sportivo: “Nessuna contestazione nemmeno sui criteri al momento del voto, soltanto dopo”
Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, chiude la porta alla Ternana e alle altre squadre che vogliono i playoff. Lo ha ribadito in una intervista nel programma Area C di Sky Sport, al microfono di Luca Marchetti e Gianluca Di Marzio.
MAGGIORANZE. Ghirelli, a precisa domanda spiega la situazione: “Ho voluto mettere sul piatto tre opzioni, proprio per rispettare il sentire di tutti: il merito sportivo, i playoff o fare solo tre promozioni. Volevo vedere se c’era un fronte compatto per giocare i playoff nelle 28 squadre che ne avrebbero avuto diritto. Ha prevalso il merito sportivo e non c’è stata alcuna contestazione nemmeno sui criteri, come invece è avvenuto a posteriori”
Da parte del numero uno della Lega Pro, quindi nessuna possibilità di ripensamento, almeno a sentire le sue parole: “Ogni percorso ha contestazioni, non è possibile trovare situazione che metta tutti d’accordo. Se decidessimo di giocare i playoff, da un lato andremmo contro la maggioranza che si è espressa per il merito sportivo e non andare avanti, in più essendo un numero inferiore agli aventi diritto, potrebbero esserci contestazioni”
NO AI RIPESCAGGI. Posizione ferma anche sul blocco dei ripescaggi: “Abbiamo deciso di fermare le retrocessioni perchè era la soluzione che – una volta deciso per la fine della regular season – creava meno possibilità di ricorsi. Dovendo garantire nove posti alle squadre di serie D, saremmo già in sovrannumero, quindi bisognava bloccare per forza i ripescaggi”
FUTURO DELLA C. Ghirelli ha ribadito il concetto di una serie D da riformare: “Intanto speriamo che fra cassa integrazione e l’abolizione dell’Irap il Governo ci aiuti – spiega. Poi come Lega ci faremo garante di una somma che sostituirà la fidejussione che i club devono versare. Resteranno però le regole da onorare sui pagamenti”, spiega. “Rendere la Lega Pro sostenibile è la priorità e poi continuare a sviluppare i settori strategici, come quello dei giovani, per i quali presenteremo a breve uno studio che prende spunto dall’esperienza americana della MLS e non solo. Poi c’è la riforma dei campionati, sulla quale dobbiamo continuare ad impegnarci: aver ridotto da 90 a 60 i club non è bastato. Resta sul tavolo il semiprofessionismo, che è una questione chiave”.