
Il centrocampista, che arrivò a Terni col blocco del Fondi, oggi è scivolato nei dilettanti. Parlando a goalsicilia.it ricorda anche i mesi passati in rossoverde
La parabola di Filippo Tiscione. Dalla serie B con la Ternana alla ripartenza dall’Eccellenza siciliana con la maglia del Città di Sant’Agata. Per lui, arrivato all’inizio della gestione Unicusano col celebre ‘blocco fondi’, 18 presenze fino a gennaio 2018, per poi passare al Matera e quindi in serie D a Latina, in C a Siracusa e in D a Casarano.
Parlando a goalsicilia.it, ricorda gli anni ternani: “Sono arrivato forse tardi in serie B ma la colpa sta sempre a metà strada. Si dice sempre la fortuna, magari ci sarei potuto arrivare prima ma forse ho raggiunto la maturità un po’ dopo, la testa conta tantissimo. Il rammarico è non essere rimasto mai in Serie C dopo aver vinto i campionati ma aver preferito riscendere di categoria per vincere di nuovo. Mi sono comunque tolto le mie soddisfazioni, 15 gol in C al Fondi, 18 presenze in B a Terni quasi tutte da titolare…Ci sono arrivato, ho visto il calcio bello e questo rimane“.
FUTURO. Oggi trentacinquenne, sta già pensando al futuro: “Sinceramente a fare l’allenatore non ci penso, ragiono ancora da calciatore, magari in futuro mi piacerebbe più fare il direttore sportivo, per adesso, poi magari cambierò idea”, spiega. Intanto, anche lui come tutti, è in quarantena: “Sto cercando di tenermi allenato a casa, ora dal 4 maggio speriamo di allenarci un po’ più seriamente. La vedo dura per una possibile ripresa”.
