Calcio Fere
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Gianfardoni, in panchina per le Fere anche in fin di vita

Il 26 aprile è stato il 39′ anniversario della morte del tecnico, ex calciatore della Juve. Guidò la Ternana fino a sei giorni prima di morire.

Se ne andò a soli 40 anni, stroncato da un male incurabile. Un male che, però, non riuscì a impedirgli di stare vicino alla sua squadra fino alle ultimissime energie di vita. Questo è stato Guido Gianfardoni, allenatore eroe, non sempre ricordato e commemorato come avrebbe meritato ma degno di essere considerato un grande della storia del calcio a  Terni. Un esempio unico di vicinanza e serietà professionale, senza guardare in faccia nè il male e nè le sofferenze.

L’ULTIMA PANCHINA. Nel 1941, la Ternana si chiamava Polisportiva Mario Umberto Borzacchini e giocava nel campionato di serie C. In panchina, sedeva un giovane allenatore. Era, per l’appunto, Guido Gianfardoni, ex calciatore di serie A che in carriera aveva militato anche nella Juventus e nell’Inter che ai tempi si chiamava Ambrosiana. Un infortunio grave gli impedì di avere una carriera lunga. Puntò a diventare allenatore. Cominciò con lo Spezia, prima di passare alla Maceratese. Nel 1939, divenne allenatore della Borzacchini. Prima stagione nell’annata 39-40, con la squadra che arrivò seconda sfiorando le fasi finali per la promozione in serie B. L’anno successivo, i ragazzi di Gianfardoni provarono ad arrivare laddove avevano di poco fallito l’anno prima. Gianfardoni, però, durante quella stagione si ammalò. La diagnosi fu impietosa. La sua malattia era di quelle che non lasciano scampo. Ma nonostante la malattia, le sofferenze e i dolori, lui rimase lì, ad allenare i suoi. Il 20 aprile 1941, allo stadio di Viale Brin, si giocava una partita importante contro L’Aquila. Finì con i rossoverdi vittoriosi per 2-0, grazie alle reti di Giuseppe Ostromann e di Luciano Maran. Ma il vero eroe di quella domenica, era in panchina. Era proprio, lui, l’allenatore Gianfardoni. I dolori non gli davano tregua ma lui era lì. Seguiva addiritura sdraiato a terra la partita, facendo sentire la sua vicinanza alla squadra. Quella vittoria fu l’ultimo regalo dei suoi ragazzi. Morì appena sei giorni dopo.

EREDITA’ PESANTE PER PANGRAZI. A fine stagione, la squadra ternana vinse il suo girone, arrivando al primo posto alla pari con la Mater Roma con 39 punti e risultando ammessa alle finali per salire di categoria. Finali, nelle quali si ritrovò in un girone a 4 con Pescara, Audace e Fiumana. Fu quest’ultima, ad arrivare prima e ad essere promossa in serie B. Per 21 gare, in quella stagione, la squadra rossoverde fu guidata da Gianfardoni. Poi, dopo la sua morte, come allenatore venne chiamato per le ultime sei partite del girone più la fase fiale Eraldo Pangrazi, sotto la cui guida tecnica, pochi anni dopo, la Borzacchini sarebbe tornata a chiamarsi Ternana.

Guido Gianfardoni da calciatore con la maglia dell Juventus
Subscribe
Notificami
guest

3 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Commento da Facebook
Commento da Facebook
3 anni fa

Orgoglioso di aver giocato con la società che ha portato il suo nome, e ai miei tempi una gran bella società

Commento da Facebook
Commento da Facebook
3 anni fa

A rivedere questa struttura ….e pensando alle tantissime emozioni provate in questo stadio…mi vengono i brividi !

Commento da Facebook
Commento da Facebook
3 anni fa

A Terni fu fondata a suo nome una squadra calcistica. Gestita alla grande da un persona impagabile, Artegiani Salvatore. Onorato di averci giocato negli anni 70.

Articoli correlati

Il 'Luigi Ferraris' evoca bellissimi ricordi al giovane attaccante rossoverde, che giocherà per la terza...
Il presidente rossoverde Guida protagonista di una giocata da numero 10, durante la partita della...
Il giovane attaccante rossoverde, capocannoniere della squadra, ha segnato l'ottava rete in campionato: tutte lontano...

Altre notizie

Calcio Fere