L’attaccante ha parlato della sua breve e sfortunata esperienza alla Ternana al Corriere dello Sport: “Ero venuto per giocarmela con gli altri ma…”
Maledetto fu per lui quel test disputato allo stadio Mario Puchoz di Aosta. Era il 3 agosto 2002 e la Ternana di Mario Beretta stava affrontando il ritiro precampionato a Brusson.
Daniele Cacia, giovane di belle speranze era arrivato a Terni poco prima dal Piacenza e nei primi tre test contro Todi, Biellese e Valle d’Aosta aveva ben figurato. Quel giorno, contro la Reggina di Bortolo Mutti era la sua grande occasione. E invece, si è tramutata nel primo grande infortunio della carriera, che poi sarà sempre condizionata dagli stop.
Scontro di gioco, frattura del perone. Cacia torna in panchina a Novembre, senza mai scendere in campo in gare ufficiali ed a gennaio va alla Spal, dove gioca solo tre partite. Di quell’annata, l’attaccante, oggi svincolato, 37 anni, ha parlato al Corriere dello Sport: “A 19 anni ero alla Ternana, la mia prima esperienza in B, allenatore Mario Beretta. C’erano Jimenez e Kharja ma potevo competere: in un’amichevole mi frantumai il perone per la prima volta e impiegai due anni per tornare in forma e recuperare l’autostima”.