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Le mascherine coi colori delle Fere

L’associazione Luce per Terni contribuisce a fronteggiare l’emergenza coronavirus, con presidi pronti ad essere distribuiti.

Tante mascherine protettive, pronte ad essere distribuite in città, a Terni e non solo, con le case di riposo tra le destinatarie. Quello che hanno, di particolare, è che sono fatte a mano. E poi, hanno un tocco di rossoverde, con i nastrini colorati recanti i colori della città e anche della Ternana. Iniziativa dell’associazione cittadina Luce per Terni, curata personalmente dalla presidente Erika Lucci. Proprio quest’ultima, lavorando anche di sera e di notte, ha confezionato queste mascherine utilizzando dei tessuti lavabili e riutilizzabili lasciati in eredità da sua nonna, Maria Pia Salvaterra, tra i fondatori dell’associazione stessa e della cui scomparsa ricorreva l’anniversario proprio poche settimane fa. I nastrini rossoverdi, invece, sono stati messi come omaggio alla città e alla Ternana, ma soprattutto per ricordare Sandro Lucci, nonno della presidente, che era anche un grande tifoso delle Fere.

“ANCHE UN SOLO ESSERE UNANO…”. Le mascherine realizzate verranno intanto distribuite tra le case di riposo di Terni, ma si stanno prendendo diversi contatti affinché i destinatari siano ancora di più. A spiegare l’iniziativa, il cui motto è “Il noi davanti all’io”,  è la stessa presidente Erika Lucci (nella foto in basso con infilata proprio una delle sue mascherine), la quale ne spiega la finalità: “Le persone mi riconoscono la qualità di trasformare un dolore nel bene e un’opportunità verso gli altri. Io stessa, essendo un immuno-depressa, ho vissuto in prima persona la mancanza di mascherine e subito mi sono mossa nel trovare una soluzione ideando queste mascherine che secondo me sono la rappresentazione di valori sani dei nostri nonni e dei colori di Terni, chiamando questo progetto come la frase che è stata detta alla sera del Gran galà dello sport nella premiazione alla squadra di calcio cittadina: ‘il noi davanti all’io‘. Perché credo sia il principio che non solo deve prevalere in un campo di calcio, ma anche nella vita di tutti i giorni, soprattutto ora, in questo momento dove tutti bisogna essere Uniti e Solidali (con la lettera maiuscola per rafforzarne il concetto, ndr) per vincere questa guerra. Se anche solo una delle mie mascherine può salvare un essere umano, significa che avrò fatto la cosa giusta“. La realizzazione delle mascherine, come dice ancora la presidente, andrà avanti “finché questo momento non sarà finito“.

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