Dall’ultima rete su azione a cinque partite a secco, fino alle quattro reti segnate nelle ultime due gare ma arrivare dalle tanto chiacchierate palle inattive.
La vittoria non torna. Sono tornati i gol, quello sì, ma bisogna anche vedere come sono tornati. Ecco un’analisi del momento della Ternana, dopo il 2-2 beffa con il Bisceglie, legata non tanto ai risultati quanto all’elemento dei gol segnati. E così, nell’ultimo mese di campionato, è venuto fuori un aspetto bizzarro legato proprio alle reti all’attivo.
SOLO DA FERMO. Una Ternana che non sa più segnare su azione. Non solo per le 5 partite giocate senza metterla mai dentro, ma anche perché i quattro gol segnati nelle ultime due partite giocate, che pure hanno interrotto il lungo digiuno, non sono comunque frutto di azioni. Dopo l’ultima rete manovrata trovata da Damian contro il Rieti, la squadra di Fabio Gallo aveva disputato cinque partite di campionato con lo zero nella casella dei gol segnati. Bottino che ha fruttato tre pareggi a reti bianche e due sconfitte. Il digiuno di gol è stato interrotto contro il Bari, gara finita 2-2 proprio come quella contro il Bisceglie. In entrambi i casi, però, sono arrivati gol da palle inattive: sugli sviluppi di una punizione e di un angolo sono arrivati i gol segnati al Bari, mentre quelli fatti al Bisceglie sono frutto di un rigore e di una punizione diretta.
E PENSARE CHE… Il paradosso sta proprio nell’ultimo dato. La Ternana, infatti, ha segnato le sue ultime reti tutte da calcio piazzato, che sono proprio le quattro con le quali è stato interrotto il lungo digiuno di gol all’attivo. La cosa fa sensazione, se si pensa che per tutto il resto della stagione si indicava tra i principali difetti di questa squadra quello di costruire una grossa mole di calci d’angolo e calci di punizione ma di non riuscire mai a trovare da questi il colpo vincente.
