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Ripercorriamo tutto il 2019 della Ternana

Tre allenatori, gli obiettivi sfumati, il cambio alla presidenza, il boom di abbonati, l’exploit della Reggina. Tutte le tappe dell’anno.

Il 2019 è stato un anno pieno di novità e colpi di scena, per la Ternana. Eppure, allo stesso momento, è sfilato via come un anno abbastanza anomimo sul piano dei risultati e degli obiettivi di squadra e società. Prima parte caratterizzata da un stagione cominciata nel 2018 per tornare subito in serie B e terminata con la squadra nemmeno qualificata per i playoff; seconda parte con una leadership durata poche giornate prima del grande exploit della Reggina che sta dominando. E’ stato l’anno in cui Stefano Bandecchi, da patron, ha preso la presidenza, aprendo pure ai primi contatti con i tifosi e agli incontri con loro. L’anno di una campagna abbonamenti che ha prodotto più di dodicimila tessere. Squadra affidata in tutto a tre allenatori, divisa tra prove convincenti e soliti problemi che le hanno fin qui sempre impedito di decollare. Riviviamo, mese per mese, le fasi salienti dell’anno che se ne va.

GENNAIO, IL CAMBIO CHE NON FRUTTA. Anno nuovo cominciato tra tante incertezze. Si viene dall’aspra contestazione al tecnico Luigi De Canio alla vigilia del Natale 2018, a causa di scelte dell’allenatore di Matera non condivise da gran parte della piazza e anche di un clasiffica con i rossoverdi momentanemamente lontani dal primo posto occupato dal Pordenone di Attilio Tesser: decisamente poco, per una Ternana costruita con il dichiarato obiettivo di vincere il campionato e  tornare subito in serie B dopo la triste retrocesione e il mancato ripescaggio. Ma alla ripresa del campionato dopo la sosta post natalizia, la squadra delude. Subito la sconfitta con il Fano e la decisione della società di esonerare De Canio. Al suo posto, ecco Alessandro Calori. Ma il tecnico aretino arriva in un momeno delicato e fatto di tante partite ravvicinate, tra campionato, Coppa Italia giocata in due “tappe” a causa di una prima interruzione per neve (a Viterbo), turni infrasettimanali e recuperi. La squadra, a gennaio, perde tutte le partite. La cura Calori non funziona.

FEBBRAIO, PRIMO PUNTO E NUOVE SVOLTE. Solo nei primi giorni del secondo mese, sul campo ghiacciato del Renate, la Ternana prende il suo primo punto dell’anno solare 2019. La vittoria, però, latita. E per rivederla, bisognerà ancora aspettare parecchio. Nel frattempo, però, i risultati sempre più deludenti di una squadra che in classifica scende sempre di più, portano la società ad un nuovo cambio sulla panchina. Viene esonerato Calori e al suo posto arriva Fabio Gallo. Quest’ultimo comincia portando la squadra in ritiro. Inizialmente, anche con lui i risultati non migliorano. Ma il carattere del tecnico di Bollate sembra comunque dare la scossa della quale si aveva bisogno. A proposito di scosse, a fine mese ecco la novità al vertice societario: il patron Stefano Bandecchi prende in mano le redini della società. Stefano Ranucci lascia la presidenza, impegnato in altre missioni internazionali per conto dell’università telematica Niccolò Cusano. Bandecchi è ora più vicino alla squadra e il presidente è lui. Come prima mossa, indice un primo di una serie di incontri con i gruppi della tifoseria ternana. Incontri che avvengono allo stadio Liberati, nella sala stampa.

MARZO, IL REBUS LIBERATI. Il presidente Bandecchi continua anche nel mese di marzo a incontrare i gruppi dei tifosi. Intanto intensifica anche i contatti con l’amministrazione comunale per l’utilizzo dello stadio Liberati. I contatti, però, sebbene ben avviati, non arriveranno a una svolta. Le parti si prendono tutto il tempo per poter ragionare e decidere. La Ternana vorrebbe acquistare lo stadio ma non pagarlo tanto, il Comune pensa ad una soluzione legata più a un affidamento negli anni che non alla vera e propria alienazione. L’argomento resterà in stand-by fino alla fine dell’anno, rimandando al 2020 eventuali decisioni definitive. La squadra, intanto, continua a non  vincere, sebbene cominci a denotare alcuni progressi in certi aspetti che a inizio anno sembravano non andare più bene. Il lavoro di Gallo è intenso. Nonostante questo, però, la squadra si concede un paio di figuracce sul proprio terreno di gioco, vedi le sconfitte con Triestina, Monza e anche Imolese.

APRILE, MEGLIO TARDI CHE MAI. Sembra assurdo, eppure è così: nel mese di aprile, esattamente alla penultima giornata di campionato e agli ultimi giorni del mese, arriva la prima vittoria ufficiale della Ternana nell’anno 2019. Viene ottenuta contro il Ravenna al Liberati, per 1-0, grazie a un gol nei primi minuti trovato da Guido Marilungo. E’ ciò che permette almeno di sperare di avere una “grazia” dal Monza, finalista in Coppa Italia di serie C con la Viterbese. Nel caso di vittoria dei brianzoli, inseriti in campionato nello stesso girone delle Fere, per l’astruso regolamento dei playoff di serie C, la Ternana potrebbe giocarsi il torneo supplementare anche arrivando undicesima. La classifica, infatti, nel mese di aprile si è fatta particolarmente pericolosa. Al punto che la squadra di Gallo si è trovata addirittura a vedere da vicino persino il baratro della zona playout, alla fine evitato e mai davvero toccato grazie anche a un segmento di campionato caratterizzato sì da una sola vittoria, ma portato avanti senza perdere più una partita. La cosa aveva portato, alcune settimane prima, anche ad una nuova contestazione da parte dei tifosi, stavolta all’indirizzo della squadra.

MAGGIO, DA UN MIRACOLO SFUMATO A UNO CENTRATO. Il miracolo sfumato è quello di fare i playoff nonostante l’undicesimo posto. Quello centrato, invece, è dato dal boom di abbonati per la stagione 2019-2020, grazie a un’idea piovuta in testa a sorpresa la presidente Bandecchi. Il campionato della Ternana finisce con lo 0-0 a Teramo. La squadra è undicesima, dunque fuori dai playoff. Ma c’è anche la speranza legata al Monza: se i lombardi battono la Viterbese nella finale di Coppa Italia, entrano ai playoff insieme alle terze classificate e regalano un posto pure alle Fere. Niente da fare. La Coppa la vince la Viterbese con un gol nel recupero nella gara di ritorno e il miracolo playoff della Ternana non avviene. Pochi giorni dopo, a sorpresa, ecco l’annuncio di Bandecchi: campagna abbonamenti a prezzi simbolici, con 5 euro in curva, 8 nei distinti e 10 in tribuna. Contemporaneamente, il presidente fa avviare i lavori per un nuovo terreno sintetico per l’antistadio Taddei e per far risistemare l’erba dello stadio Liberati. La città risponde in maniera massiccia alla campagna abbonamenti, cominciata a maggio e poi riaperta a gugno e luglio. In due tranches, viene superata la quota delle 12.000 tessere sottoscritte. Un’iniziativa innovativa, quella pensata da Bandecchi, senza precedenti nella storia del calcio italiano. La tifoseria dà di nuovo fiducia alla squadra, per la stagione nuova.

GIUGNO, NIENTE PIU’ PROCLAMI E ARRIVA IL KIT. La lunga estate rossoverde in preparazione della nuova stagione, comincia con la società che per prima corregge il tiro. Dopo i dichiarati obiettivi (sfumati) di riportare subito la squadra in serie B, ora non si promette più nulla. Il direttore sportivo Luca Leone getta le basi insieme al riconfermato mister Gallo per una nuova squadra. Si cambia molto, ma stavolta non si rivoluziona. Restano alcuni calciatori della stagione precedente, ne vengono presi altri sia di qualità che di categoria. Il nuovo organico, ancora una volta, sulla carta è molto assortito. Gli addetti ai lavori tornano ad indicare la Ternana come una delle possibili favorite. Stavolta, però, non c’è il girone B ma il girone C, contro squadre quotatissime come Bari, Catania, Reggina, Potenza e Catanzaro. Un’altra stagione da sudare. La campagna abbonamenti si conferma una mossa giusta e l’attesa per la nuova stagione si fa forte. Il resto, lo deve fare il mercato, con una Ternama particolarmente attiva e un presidente disposto a investire la stessa cifra dell’anno prima, seppure parlando pubblicamente di obiettivo salvezza. Intanto, trova un vero successo una proposta arrivata dalla tifoseria a Bandecchi e che il presidente fa sua: un kit con maglietta rossoverde, bavaglino con logo e orsacchiotto mascotte per tutti i nuovi nati del reparto di ostetricia dell’ospedale Santa Maria di Terni. Come avviene a Bergamo per l’Atalanta, anche la Ternana prova così a radicare la passione per i colori rossoverdi sin dalla nascita.

LUGLIO, LA NUOVA STAGIONE. In ritiro una settimana prima. Lo chiede mister Fabio Gallo, ottenendolo dalla società. La Ternana è una delle prime squadre a riunirsi allo stadio Liberati e a partire per il ritiro di Cascia per gettare le basi con il duro lavoro della nuova stagione calcistica. Nella compagine dirigenziale, spunta un nuovo nome: quello di Mattia Stante, giovane team manager ingaggiato dal primo luglio. Il tecnico Gallo e il direttore sportivo Luca Leone plasmano gradualmente la nuova squadra. Si arriva al raduno allo stadio Liberati con un gruppo già quasi del tutto formato. Manca qualche ultimo ritocco e qualche attaccante di razza sognato dai tifosi, oltre a un trequartista che mister Gallo vuole prendere. In realtà, insieme agli elementi che via via andranno ad integrare la rosa, l’attaccante voluto dalla piazza e il trequartista di ruolo non arrivano. Ma al netto di questo, si comincia a lavorare con il gruppo e con i giocatori che ci sono e che la società ha messo a disposizione del tecnico. Sin dalle prime dichiarazioni ufficiali, si evita di pronunciare frasi tipo “serie B“, o “vittoria del campionato“. Il primo obiettivo dichiarato rimane la salvezza da raggiungere prima possibile. E’ chiaro, però, che le ambizioni ci sono, eccome.

AGOSTO, PRIMI RISULTATI. L’inizio della stagione è di quelli che fanno ben sperare. La squadra, impegnata nel girone eliminatorio della prima fase della Coppa Italia di serie C e nelle prime giornate del campionato nel difficile e agguerrito girone C, parte subito forte. In Coppa batte Olbia e Rieti  e va avanti. In campionato, partenza scoppiettante ancora contro la squadra sabina. Il nuovo gruppo di Gallo, al quale lentamente si vanno ad aggiungere nuovi tasselli e che viene presentato ufficialmente in una serata di festa allo stadio Liberati insieme alle nuove maglie, sembra crescere bene. Il tecnico dà già una indentità alla nuova squadra. Si vede già un’impronta ben marcata e sembra di vedere una squadra che in campo si diverte pure. Sembra, inoltre, un squadra identificata con la città, visto che la prima maglia richiama la prima promozione in serie A, la seconda è simile a quella utilizzata nel campionato di serie C1 vinto nel 1998 e la terza maglia regala a tutti una sorpresa con l’immagine della cascata delle Marmore visibile sul petto. Ci sono, però, dei difetti palesi da limare. Alcuni di questi, si trascineranno fino a dicembre e costringeranno la squadra a perdere parecchi punti rispetto alla lanciatissima Reggina di Mimmo Toscano: la Ternana si concede troppi passaggi a vuoto, prende troppi gol e commette troppi errori. Gli inizi della stagione sono, comunque, tutti sotto i migliori propositi. Non c’è da fare altro che provare a tenere testa alle avversarie, cercando di capire, magari proprio dalle prime giornate, di che pasta è fatto questo gruppo e dove può arrivare.

SETTEMBRE, TERNANA CAPOLISTA. Tre partite e tre vittorie. 9 punti e prima in classifica. Comincia nel migliore de modi, il campionato della Ternana, con tanto di festa per i 50 anni dello stadio Liberati nella prima gara interna vinta sul Potenza. Eppure nell’ambiente si continua ad andare avanti con i piedi per terra. Rieti, Potenza e Rende cadono sotto i colpi dei rossoverdi. Ma alla quarta, ecco il primo stop, inflitto dal sorprendente Monopoli al Liberati. Primo passo falso e pure primi mugugni del presidente Stefano Bandecchi, che inanella una serie di esternazioni destinate a ripetersi anche nei mesi successivi ogni volta che le cose non sono andate al meglio. La pima risposta è di quelle positive, con la squadra che reagisce alla sconfitta con il Monopoli battendo la Sicula Leonzio grazie anche a un gol nel finale di un Daniele Vantaggiato ritrovato e riportato alla forma migliore anche ricorrendo a diete specifiche. I rossoverdi reggono al primo posto dopo lo scontro diretto al Liberati, finito 1-1, contro un Reggina ancora due punti dietro in classifica. A consolidare una squadra che ha carattere, è il successo sulla Virtus Francavilla, su un campo stretto e difficile per tutti.

OTTOBRE, LA PRIMA FLESSIONE. Il primato della Ternana è destinato a non durare. A detronizzare i rossoverdi, buttandoli giù dalla vetta della classifica favorendo il sorpasso e poi la fuga della Reggina, è la corazzata Bari, partita male ma con un nuovo allenatore (Vincenzo Vivarini subentrato a Giovanni Cornaccchini) e una nuova carica. La sconfitta del San Nicola apre la strada a una serie di risultati un po’ incerti, eccezion fatta per la vittoria sul campo del Bisceglie dell’ex Sandro Pochesci. Tra questi, l’assurda sconfitta con l’Avellino di Ezio Capuano in casa (un tiro e un gol degli avversari, una mole di gioco costante ma sterile per le Fere). Di contro, la nuova capolista Reggina infila una serie di vittorie conscutive. L’inizio di una ubriacante serie positiva in virtù della quale la squadra calabrese di Toscano vincerà sempre da lì alla fine dell’anno. Allora, comincia a farsi sentire la società. Parla il vicepresidente Paolo Tagliavento, esprimendo però anche il parere del presidente Bandecchi: la società e la città vogliono dalla squadra di più, perché si lotti per la vittoria del campionato. Dunque, per la prima volta, la dirigenza esce allo scoperto sui veri obiettivi stagionali. Di contro, un altro obiettivo prosegue a gonfie vele, quello della Coppa Italia di serie C, con la squadra capace di passare un altro turno grazie al successo ai danni della Fermana nella gara secca del Liberati.

NOVEMBRE, LA RIPRESA CHE NON BASTA. La squadra rossoverde sembra uscire dalla mini-crisi che ha attraversato a ottobre. Sul suo campo, torna a fare punti pesanti. Infila due vittorie di fila ai danni del Picerno e della Paganese. Alle porte, però, c’è una trasferta difficilissima a Teramo. Arriva il pareggio, contro un’avversaria ben messa e dopo una partita ben giocata. Fatale, dopo la rete del vantaggio siglata da Partipilo, è però la distrazione con la quale, alla ripresa del gioco, si concede immediatamente il gol del pareggio ai teramani. Quanto basta per sollevare di nuovo il malumore del presidente Bandecchi, al quale quel pareggio non va giù. Lui ribadisce che vuole vincere il campionato e che bisogna puntare alla vetta della classifica, Reggina o non Reggina. Per lui, certe partite che si pareggiano, bisognerebbe vincerle a mani basse, evitando i soliti e fatali errori commessi in partita. Convoca a Roma il vicepresidente Tagliavento, mister Gallo con il suo vice Roberto Chiappara, il diesse Leone e i due capitani Carlo Mammarella e Marino Defendi, per ribadire insieme a loro le ambizioni della Ternana. Ambizioni che, però, non possono ancora nulla contro una Reggina sempre più lanciata e sempre più in fuga. Nel mese terminato con il succeso sul filo di lana ai danni della Viterbese Castrense, le notizie migliori continuano ad arrivare dalla Coppa Italia di serie C: rivincita del campionato contro l’Avellino, stavolta al Partenio e in gara secca, con successo dei rossoverdi e qualificazione ai quarti di finale. Una partita piena di polemiche per un gol anullato agli irpini nel finale per fuori gioco e le esternazioni di mister Capuano contro la terna arbitrale.

DICEMBRE, SI FINISCE… SENZA FINIRE. Ultimo mese dell’anno in chiaroscuro. Tra i risultati in campionato che riprendono a latitare, ad eccezione del bel successo a Catanzaro, si cominciano pure a susseguire voci che riguardano mister Gallo e il diesse Leone. Vengono da molti indicati come in bilico e in una posizione delicata. Per il ruolo di diesse, si fa addirittura il nome di Giorgio Perinetti. Il presidente Bandecchi smentirà con i fatti queste ipotesi, confermando ancora la fiducia sia al mister che al direttore sportivo. Bruciano, però, la sconfitta interna con la Casertana (stile Avellino, per intenderci) e il mediocre pareggio con la Cavese con tanto di rigore sbagliato. Ma proprio alla fine del mese, alla Ternana manca l’occasione di riscatto per passare al meglio il Natale. Il turno di campionato programmato per finire l’anno solare, non si gioca. Salta, dopo la protesta del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli nei confronti del Governo al quale chiede un provvedimento per defiscalizzare i club di serie C. La Ternana, impegnata in quel turno nella prima di ritorno contro il Rieti al Liberati, per tornare a giocare deve attendere l’anno nuovo, il 12 gennaio 2010, con la trasferta di Potenza. Ancora una volta, però, le gioie arrivano dalla Coppa Italia. A Siena, in un’altra gara secca valevole per i quarti di finale, un gol di Daniele Vantaggiato risolve la gara a favore della Ternana, che si ritova così qualificata alle semifinali. Inconterà in doppia sfida andata e ritorno, tra fine gennaio e primi di febbraio 2020, un Catania in balia di problemi societari e che potrebbe cedere nel mercato invernale molti dei suoi gioielli.

 

 

 

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4 anni fa

Allora è vero quando dico che abbiamo 1 società incompetente che de calcio non capisce niente e spende un mucchio de sordi inutilmente , ad ognuno il proprio lavoro , a buon intenditore poche parole

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4 anni fa

Lasciamo perdere…..
siamo quinti a 12 punti dalla prima…. un parco giocatori che non si sa se verrà rinforzato per tentare un riaggancio. Le prospettive non sono proprio incoraggianti per quelli che erano i propositi all’inizio del campionato. Speriamo che l’anno nuovo ci porti nuove soddisfazioni

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4 anni fa

Sarebbe stato meglio non ricordare……….anzi….dovreste ricordare che Tesser non è stato riconfermato e se ne è andato senza un grazie da parte della soc. ( Che non era questa )

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4 anni fa

Per vincere i campionati ci vuole il gruppo guarda il Pordenone che con una banda di sconosciuti è 2 in B i nomi fateli comprare a chi ha i soldi da buttare oppure di calcio non ne mastica

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4 anni fa

È sta società che col calcio non c’entra un cacchio.

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4 anni fa

E pensare che ho criticato De Canio che era l’unico che de calcio ce capiva, e anche parecchio.

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4 anni fa

Ripercorriamo il ciclo di Bandecchi ?

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