Il numero uno della Lega Pro è intervenuto a Radio Cusano Italia TV sulla motivazione che ha portato al rinvio per protesta della prima giornata di ritorno
Il presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Italia TV, emittente della Università Niccolò Cusano, proprietaria della Ternana, sullo stop imposto dall’organismo alla prima giornata di ritorno per chiedere risposte certe sul tema della defiscalizzazione dei club di terza serie.
“L’incontro tra il Ministro Roberto Gualtieri e il presidente della Figc Gabriele Gravina è stato positivo perché il Ministro ha capito che la Lega Pro c’è, cosa fa e di conseguenza che necessita del provvedimento che chiediamo. Per noi è un’urgenza, per questo abbiamo mantenuto il blocco del campionato. Non è uno sciopero ma è un blocco. E’ un fatto serissimo è una grandissima responsabilità quella che mi sono preso. Non sono uno scapezzacollo”, ha spiegato.
Poi cita la Ternana, in un passaggio, indirettamente, quando si parla di interventi seri per evitare ‘figure dal profilo discutibile’ che ogni giorno si affacciano nel mondo del calcio. Il riferimento è ai controlli che vengono fatti in questo senso, dai quali la società è uscita a testa alta: “Qualcuno è passato anche per Terni. Lo so perché sono umbro. E’ stato un passaggio dovuto per essere trasparenti. Auguro alla Serie A di tornare presto a svolgere il ruolo che deve svolgere. Abbiamo bisogno che arrivino i risultati europei. Quando 60 presidenti chiedono la defiscalizzazione è un segnale vero”.
COSA SI CHIEDE. Nel dettaglio, poi Ghirelli spiega cosa intende con defiscalizzazione: “Da un massimo di 140000 a 90000 euro di detrazioni nel primo anno. Questo chiediamo. Non sono soldi che vanno nelle tasche delle persone. Andranno impiegati nei settori giovanili e nelle strutture. Questo obbliga Stefano Bandecchi e tutti gli altri presidenti ad investire e dunque ad immettere nuovi capitali nel sistema. Questo sarebbe un modello da utilizzare anche in altri settori. Abbiamo individuato nel decreto Milleproroghe lo strumento dove inserire questa richiesta, la risposta del Ministro non c’è stata a riguardo. Ci sono però interventi che si possono fare da subito. In questo anno abbiamo posto un problema serissimo: se arriviamo alla sostenibilità economica per capire se dobbiamo restare con questo format”.
Chiusura sul passaggio al semiprofessionismo: “La strada è più lunga, serve la la modifica della legge 91 e la ridiscussione della legge Melandri. Noi siamo la formazione dei giovani e il territorio“. Infine, l’appello ai tifosi, compresi ovviamente quelli rossoverdi: “Scusateci, ma dovevamo farlo perché c’è il rischio che ci e vi chiudano l’emozione del calcio. Questa Serie C ha bisogno di aiuto”.
Avranno tutte le loro ragioni. Ma sono 2 anni che stanno rovinando i campionati di serie c scandosi
Lo ho detto e lo ripeto, in questo momento il blocco non serve a niente se non ad allungare la sosta, si doveva fare in un altro momento.