Il presidente ha convocato a Roma il suo vice, il diesse, il tecnico e il suo secondo e i due capitani. Faccia a faccia per chiarire la mentalità di questa squadra.

Questa, la foto diffusa dalla sede romana del’Unicusano, nella quale si vedono riuniti intorno allo stesso tavolo il presidente Stefano Bandecchi (in fondo a destra), il vicepresidente Paolo Tagliavento (di fronte a lui), il direttore sportivo Luca Leone (accanto a Tagliavento), il tecnico Fabio Gallo (in primo piano), il suo vice Roberto Chappara (accanto a Gallo) e i calciatori rossoverdi Carlo Mammarella (tra Gallo e Leone) e Marino Defendi (vicino al presidente). Tutti sereni e sorridenti. La foto è stata scattata dopo l’incontro convocato da Bandecchi nei suoi uffici romani, per parlare dei risultati della Ternana, dopo il pareggio di Teramo che non è piaciuto al massimo dirigente. I presenti, sono stati convocati dallo stesso presidente proprio per un faccia a faccia per capire quale è la mentalità di questa squadra, visto che Bandecchi punta a vincere il campionato ma la clasifica ad oggi parla di terzo posto alla pari con il Potenza.

CREDERCI. Ma come è andato l’incontro? Stavolta, Bandecchi, lo racconta in diretta sul telegiornale di Umbria Tv. Spiega così: “Un pranzo allegro, vivace, propositivo. Un pranzo veloce, perchè il mister e i ragazzi dovevano tornare a Terni per l’allenamento. Oggi abbiamo chiarito il ragionamento. Noi dobbiamo sapere cosa vogliamo fare e dove vogliamo arrivare. Noi stiamo lavorando a una squadra che dovrà sforzarsi pr fare del suo meglio per tornare in una categoria importate. Ci sono due strade: vincere il girone, o provarci ai playoff. Noi dobbiamo prima di tutto vedere se crediamo nel nostro organico oppure no. Ci siamo confrontati su questo concetto, se ci crediamo o se non ci crediamo. Ed è emerso che loro ci credono. E allora, devo crederci anche io. Abbamo un buon organico, ma dobbiamo lavorare su di esso per migliorare i nostri difetti. Ecco, a Teramo ci sono stati dei difetti che non mi sono piaciuti. Ma se abbiamo individuato proprio i difetti emersi a Teramo, allora quella partita sarà risultata utile“.

VAR. Gli è stato domandato anche del Var  e della tecnologia che nel calcio dà ausilio agli arbitri. “Il Var? Toglie un po’ di fascino al calcio perché l’errore dell’arbitro fa parte del gioco. Ma certamente, fa diventare la partita più esatta e precisa. Almeno, sappiamo che un rigore è un rigore e che un fallo è un fallo. Se usato in modo giusto, toglie un po’ di fascino ma aggiunge più regolarità a un campionato“.