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La Ternana soffre e vince (3-2), primato confermato

Gara intensa al Liberati e vittoria di misura dei rossoverdi sul Catania. Non sono mancati i colpi di scena. Decisivi due autogol

Si dice che i successi più sofferti siano pure quelli più belli. E l’adrenalina dei tifosi è stata messa a dura prova, nella vittoria per 3-2 ottenuta dalla Ternana ai danni del Catania, al termine di una gara sempre dominata, ma anche cominciata in svantaggio e finita con l’incubo di una possibile clamorosa rimonta, che alla fine non c’è stata. Ternana vincente, con lo spirito giusto e sempre volenterosa fino agli ultimissimi minuti. Ma ci sono delle sbavature ancora da correggere, come ad esempio una tenuta difensiva non sempre costante e anche qualche aspetto di gestione delle situazioni da parte dei singoli, vedi l‘espulsione di Palumbo in pieno rcupero.

UN PARI CHE VA STRETTO. Inizio partita palesemente di marca rossoverde, con la squadra di Gallo a sfiorare il gol in parechie occasioni, a partire da una palla ghiottissima avuta da Ferrante dopo nemmeno due minuti di gioco e scaraventata fuori da pochi passi. Rossoverdi più tonici e più intraprendenti, con il Catania a soffrire. Ma le assurdità del calcio non conoscono limiti e così, al 16′ minuto, la prima vera azione in velocità dei catanesi ha letteralmente imbambolato l’intera Ternana. E così, Mazzarani ha potuto entrare in area, ricevere palla e centrare la rete da pochi passi. Solito svantaggio subito e soliti cinque minuti di sbandamento da parte dei rossoverdi. Basti pensare che ancora Mazzarani avrebbe potuto trovare il raddoppio con un diagonale rasoterra dal centro dell’area, ma Iannarilli ha fatto buona guardia andando a parare. Finito il disorientamento e tornata in sè, la Ternana ha ricominciato a macinare gioco e tentativi, gettandosi in avanti con tanta voglia. Solo la sfortuna, però, negava alla squara di Gallo il meritato pareggio. Tra parate di Jacopo Furlan, respinte sulla linea di porta e conclusioni sfortunate, la porta degli etnei sembrava stregata. Almeno, per gli avanti rossoverdi. Per violarla, infatti, ciè voluto un autogol del difensore rossazzurro Mbendé, arrivato al 31′ a ristabilire la parità. Da lì in avanti, un quarto d’ora tutto di marca rossoverde, sebbene senza più occasioni clamorose confezionate. Cosa che ha reso il parziale troppo stretto, per le Fere.

IL TRIPUDIO E L’ANSIA. Ripresa con la Ternana intenzionata a mettere le mani sul risuotato finale. Si è visto sin da subito, quando la squadra è rientrata im campo con lo stesso spirito aggressivo e propositivo della prima frazione. In soli 6 minuti, la squadra rossoverde ha costruito praticamente la vittoria. Prima è arrivata la rete, splendida, del 2-1, con un bel lancio a incrociare di Salzano, addomesticato da Furlan con un tocco di prima a centro area divenuto assist per Paghera, il cui tiro in diagonale è finito in porta. Applausi e tripudio, da parte dei presenti. Poi è arrivato il 3-1, sul secondo autogol della giornata, stavolta trovato da Biondi che ha infilato la porta persino toccando la palla al volo col tacco. La rete della sicurezza? Alla fine, lo è stata. Ma agli sgoccioli di una partita tenuta sempre in mano, ecco la distrazione che ha permesso ai catanesi di riaprire la gara. E’ successo quando a 7 miniti più recupero dal fischio finale, la difesa rossoverde è tornata ad addormentarsi permettendo a Di Piazza di trovare di testa la rete del 2-3. Da lì alla fine, però, il Catania non ne aveva più. La squadra etnea ci ha provato principalmente su lanci lunghi all’indirizzo dell’area rossoverde. Quanto è bastato per rendere più movimentato il finale, con la Ternana a portarsi via i tre punti ma con Palumbo che si è fatto sventolare in faccia il secondo giallo nel corso del recupero e si è ritrovato espulso. La leadership in classifica è confermata. E adesso, si va all’esame-Bari.

 

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