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Meteore rossoverdi: l’oggetto misterioso Manuel David Milinkovic

Arrivato alla Ternana troppo acerbo, non è mai riuscito a mettersi in luce. Ma anche dopo Terni, le altre esperienze sono state ad intermittenza

Fra i tanti abbagli recenti arrivati in rossoverde va senz’altro inserito Manuel David Milinkovic. Classe 1994, centrocampista serbo, la Ternana lo ingaggia a gennaio 2015 e può tesserarlo, benchè abbia la casella extracomunitari piena, perchè possiede il passaporto francese in quanto è nato ad Antibes, in Francia, dove il padre serbo si era rifugiato per scappare dalla guerra dei Balcani. Sua mamma è invece spagnola.

Era in Francia, al Cannes, che infatti, si era formato, prima di tornare a giocare in Serbia, alla Stella Rossa, lo storico club di Belgrado. Dove però resta pochi mesi, prima di cominciare a girare il mondo. Passa al Rad, la seconda squadra della capitale serba e da lì scivola in terza  divisione, al BASK Belgrado. Di lui si dice un gran bene, anche se, a dire il vero, il filmato promozionale su di lui (lo trovate qui) sotto, mostra più dribbling e palle perse che reti.

A TERNI. Al Liberati Milinkovic ci arriva nel gennaio 2015  dopo un breve giro d’Italia. Comincia con la Primavera della Roma, poi passa in quella del Cagliari di Zeman e al Frosinone nell’estate 2014, e chiudendo poi a dicembre con un provino all’Arezzo: ha appena 19 anni e non gioca da un anno e mezzo (ultima gara nel 2013). Debutta bene: Tesser, allenatore della Ternana, lo getta nella mischia in occasione della sfida amichevole contro l’Amc98: c’è anche il suo zampino nel 7-0 conclusivo, avendo realizzato l’ultimo gol della partita su un passaggio filtrante di Avenatti.

Resta però l’unica rete in rossoverde, perchè Tesser lo reputa troppo acerbo per una squadra che vuole lottare per i piani alti. Compare in panchina, per la prima volta l’8 febbraio, nel posticipo televisivo col Brescia. Debutta la settimana dopo, a Bologna, rilevando a 9′ dalla fine Ceravolo. Torna in panchina contro l’Avellino, poi Tesser gli concede la grande occasione da titolare, contro la Virtus Entella: missione fallita, perchè al 10′ del secondo tempo lo rimpiazza Gavazzi. Ancora tre panchine, (a Livorno, Cittadella e col Bari), poi lo si vede ancora in campo per 25′ contro il Frosinone, al posto di Nicholas Viola. Altre quattro apparizioni in panchina, poi più nulla. La sua esperienza a Terni si chiude con 3 presenze e 71 minuti complessivi giocati.

DOPO TERNI. Non va molto meglio lontano dalla Conca. Alla Salernitana, dove passa l’anno dopo, gioca appena 9 partite, sufficienti però per fargli guadagnare l’ingaggio da parte del Genoa. Il grifone tuttavia lo manda ancora in giro per l’Italia: 7 partite a Lanciano, sempre in serie B poi nel 2016-17 ‘approdo al Messina, in serie C,  sotto la guida di Cristiano Lucarelli, dove trova finalmente continuità (34 presenze), segnando anche 7 gol – i suoi unici in Italia – e contribuendo ad una miracolosa salvezza, cancellata dal fallimento.

Passa al Foggia, dove però trova le porte chiuse: zero presenze. Così a gennaio 2018 sceglie la via dell’estero. Passa allo Hearts of Midlothians, prima divisione scozzese, sempre in prestito via Genoa poi a gennaio 2018, alla Hull City, seconda divisione inglese Ma a titolo definitivo: 300mila euro e il 30% della futura rivendita

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