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Meteore rossoverdi – Davide Monteleone, talento e tanti infortuni

Stadio Libero Liberati veduta della Curva Nord
Stadio Libero Liberati veduta della Curva Nord

 L’incredibile parabola discendente del prodotto del Palermo: la Ternana trampolino di lancio… all’indietro

Quando la sfortuna si accanisce su un giocatore che già fatica a trovare spazio, la stagione può diventare disastrosa. E’ il caso di Davide Monteleone, fresca meteora rossoverde, che doveva arrivare alla Ternana per lanciarsi ed invece è finito nel vortice delle panchine e degli infortuni.

Classe 1995, palermitano di Ficarazzi, Monteleone, difensore, arriva a Terni a ridosso del Ferragosto 2015, non ancora ventenne. Terni è la sua prima esperienza da professionista. Cresciuto nel vivaio rosanero, qualche panchina in prima squadra sotto la guida di Beppe Iachini, era nella Primavera siciliana che si era messo in grande evidenza.

TALENTO. Tra il 2011 e il 2012, con Devis Mangia alla guida della squadra aveva fatto il salto di qualità e la definitiva consacrazione come una delle colonne portanti del settore giovanile rosanero guadagnandosi anche le apparizioni con la maglia della Nazionale giovanile, giocando anche il mondiale Under 19 in Russia: “Alla Ternana mi metto in gioco per conquistare l’azzurro dell’Under 21″, dice nella sua prima intervista in rossoverde.

E invece Monteleone vede giocare gli altri: Toscano, che resta appena cinque partite in quella stagione, non lo impiega mai.. Va in panchina alla prima di campionato contro il Trapani, poi più niente. Deve attendere la decima giornata, la partita di Latina, con Breda in panchina, per fare il suo esordio: entra al 21′ della ripresa per Gondo. Resteranno gli ultimi minuti giocati a Terni.

SFORTUNA. Perchè dopo alcune altre panchine (con l’Avellino, col Vicenza, a Cesena, col Trapani e col Cagliari) e un tentativo di cessione allo Spezia fallito,  si ferma: distorsione al ginocchio. Per un mese è costretto a stare ai box e quando rientra, al primo allenamento, si fa male di nuovo. Rottura del crociato anteriore: è il 16 marzo 2016 e la sua stagione è finita, così come anche la sua militanza alla Ternana.

Torna in Sicilia per la riabilitazione, ma il suo calvario calcistico è solo agli inizi. L’anno dopo viene ceduto in serie C al Padova. Oscar Brevi e Giorgio Zamuner devono di nuovo fare i conti con un nuovo infortunio del giocatore che non scende mai in campo.

In estate, tornato a Palermo, va in ritiro col Matera di Gaetano Auteri ma dopo poche settimane torna in Sicilia e passa in prestito alla Sicula Leonzio, in Lega Pro. Anche qui, fra infortuni e squalifiche, appena tre gettoni. Il Palermo, che ne detiene il cartellino, lo gira in serie D al Darfo Boario, dove trova come compagno di squadra l’ex rossoverde Davide Sinigaglia.

Purtroppo per lui, è ancora una stagione sbagliata. Stavolta gioca di più, 17 partite e segna un gol. La squadra retrocede in Eccellenza al 118′ del playout, ma è il male minore. L’imprenditore edile e presidente del club, l’albanese Gezim Sallaku, patteggia 2 anni e 9 mesi per corruzione in una inchiesta sul racket, gare truccate e mazzette: le quote del club in suo possesso, il 95% sono tuttora sotto sequestro.

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