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Ternana, la stagione ai raggi X: Callegari, zitto zitto sempre presente

Seppure in una stagione per lui quasi anonima, il giovane italofrancese non ha saltato una partita. Sempre convocato, in 38 gare di campionato.

Probabilmente, la sua stagione in rossoverde non sarà ricordata a lungo. Non ha proprio lasciato il segno, sebbene abbia spesso disputato prove buone. Eppure, Lorenzo Callegari è stato sempre convocato e sempre prsente almeno in panchina. In trentotto gare di campionato, non ne ha saltata una. I tre allenatore che si sono alternati, lo hanno sempre avuto a disposizione e sempre chiamato. E’ stato tuttavia, utilizzato a momenti e fasi alterni. Titolare fisso nei mesi di ottobre e novembre, meno utilizzato in inverno. Il bilancio numerico parla di 38 presenze, 13 delle quali da titolare, altre 4 da subentrando a partita in corso e le restanti 21 rimasto in panchina. Per un totale di 940 minuti giocati in tutto il torneo, che equivalgono ad una media di 24 minuti a partita.

IL MISTERO… DI PIATEK. Callegari è arrivato alla Ternana in estate. In prestito dal Geona. Solo mesi dopo, è venuto a galla un retroscena legato probabilmente anche al giovane centrocampista francese classe 1998. Pare, infatti, che la Ternana avessa trattato sempre con il Genoa pure i prestito dell’attaccante Krysztof Piatek, che però alla fine il Genoa ha deciso di trattenere, prima di mandarlo in prestito al Milan, ma nel mercato di gennaio. Callegari, francese di famiglia con chiari origini italiane, era arrivato con un biglietto da visita importante: cresciuto nel Paris Saint Geramain, aveva avuto modo di allenarsi con gente come Verratti, Cavani, Matuidi, Thiago Silva e David Luiz.

TITOLARE NEL MOMENTO MIGLIORE. Le prime due partite, è rimasto in panchina. Ma dalla terza gara di campionato iN poi, l’allenatore Luigi De Canio lo ha gettato nella mischia, proprio dopo aver perso Giuseppe Vives per infortunio muscolare. Callegare vice-Vives? Inizialmente, sembrava proprio di sì. Dalla partita con la Virtus Verona fino a quella contro la Feralpisalò, il giovane mediano francese è sempre partito tra i titolari, anche se su 8 gare conseutive disputate dall’inizio, in 7 è stato sostituito e solo nella partita trionfale di Monza (anche la sua migliore partita in rossoverde in assoluto) ha giocato tutti e 90 i minuti. Sarà un caso, ma con Callegari in campo titolare, la Ternana ha vissuto il suo periodo migliore, quello dove ha praticamente raccolto più della metà dei punti totali di fine campionato. Dopo Monza, in un’altra partita, sempre in trasferta, a Gorgonzola con la Giana Erminio, Callegari ha giocato la sua seconda e ultima partita restando in campo per l’intera durata del match.

IL PERIODO DIFFICILE. A Pordenone, Callegari è tornato in panchina, nella gara in cui la Ternana ha vissuto la sua prima sconfitta stagionale. L’inizio del lungo periodo nero per il rendimento e le prestazioni della aquadra. Tornato titolare contro il Vicenza, ha condiviso con i compagni un’altra sconfitta. Ma poi, per lui, ecco il momento più difficile della stagione. Per scelta tecnica, De Canio ha cominciato a preferirgli giocatori più esperti, anche fuori ruolo. “Non è una bocciatura per lui – diceva il tecnico di Matera – ma solo l’esigenza di avre maggiore esperienza in un ruolo chiave come quelo di centrocampista centrale“. Ecco, dunquem una serie di partite cominciate con lui in panchina, con la sola parentesi di Rimini-Ternana in cui era partito titolare, ma con la gara sospesa dopo appena 18 minuti per nebbia.

LA RIPRESA. Dopo l’esonero di De Canio a gennaio, ecco arrivare Alessandro Calori alla guida tecnica. L’allenatore aretino è quello che ha utilizzato di meno Callegari, tenendolo sempre in panchina e facendgli giocare zero minuti. Poi, Fabio Gallo, al suo arrivo, ha ricominciato a dargli del minutaggio. Nella gara di esordio del tecnico lombardo, Callegari è entrato in campo nel secondo tempo. Per rivederlo da titolare, ecco di nuovo Rimini, nella prosecuzione della partita interrotta per nebbia il 30 dicembre. E’ stato, però, sostituito. Ma con Gallo, ha cominciato tra i titolari altre tre volte, contro Pordenone, Vicenza e Giana Erminio. Rendimento un po’ discontinio, alternando buon prestazioni a qualche errore individiale di gioventù. Margini di miglioramento, però, ne ha tanti. Meriterebbe un’altra possibilità. Ma a fine stagione, tornerà a Genova per fine prestito.

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