Tre punti ottenuti con il minimo sindacale, ma che diventano pesantissimi. E la mente torna indietro ad una storica Ternana, pur con le dovute differenze

Un gol subito, poi tanti problemi e una squadra che necessariamente, vista la circostanza, ha dovuto soprattutto pensare a difendere il fortino. La vittoria della formazione rossoverde contro il Ravenna ricorda un po’ i successi dell’era del compianto Roberto Clagluna.

La Ternana del Clag  (parliamo della serie C1 stagione 1991-92), certamente, era molto più vittoriosa di quella di Gallo, però le somiglia per il modo di affrontare le sfide: partite poco spettacolari, per non dire brutte, squadra che segna poco, diremmo il minimo sindacale e poi difesa di quel gol che vale tanto. Senza suonare irriverenti per aver citato una delle epoche più vincenti della storia rossoverde, viene da pensare come in questa fase delicata, riuscire a capitalizzare il massimo da quel poco che si crea è fondamentale.

DIFFERENZA. La differenza, semmai, sta nel fatto che ai tempi di Clagluna era l’organizzazione difensiva a fare la differenza (appena 13 gol subiti in 34 partite), mentre nel caso della formazione di Gallo, è ancora una volta la paura a dettare la linea: “Nel primo tempo la squadra ha creato tanto, ma era un po’ frenata per la troppa paura. Potevamo fare altri gol, non è stato semplice portare a casa la vittoria contro un avversario che non ci ha regalato nulla”,  ha spiegato il tecnico in conferenza stampa.

TABU’ SFATATO. Troppo importante quel gol segnato in apertura, perchè da troppo tempo non andava in vantaggio, la formazione rossoverde: “Finalmente siamo andati in vantaggio ed era importante – conclude Gallo – poi non abbiamo rischiato più nulla  a parte quando Giraudo si è addormentato.La squadra aveva ancora paura di vincere, ma i ragazzi hanno dato tutto. Certo, avremmo potuto rischiare di meno chiudendo la gara, ma dovevamo riuscire a rinconquistare la vittoria”