L’attaccante nipote d’arte convocato in prima squadra: era stato protagonista nel precampionato ed in Coppa Italia prima di rientrare nei ranghi

Ha avuto la forza di aspettare, con pazienza, il suo turno, mettendosi in luce nella Berretti di Ferruccio Mariani, adesso è arrivato il suo momento. Parliamo di Gianmarco Nesta, classe 2000, nato a Narni, nipote d’arte (suo zio è Alessandro, attuale tecnico del Perugia ed ex giocatore di Lazio e Milan). Un’estate di grande furore per lui, in grande spolvero nelle amichevoli estive, De Canio lo aveva promosso in prima squadra.

Per lui 78 minuti nella prima gara stagionale contro il Pontedera in Coppa Italia, altri due in quella successiva col Carpi, una panchina a Sassuolo, poi l’oblìo. Mai più convocato, nemmeno durante le emergenze, quando invece i centrocampisti Cori e Filipponi e il difensore Mazzarani, ma venivano chiamati più volte in panchina.

RECUPERI E COPPA. Sparito dai radar anche durante il periodo più difficile, quello delle due gare ‘a metà, vale a dire la Coppa Italia a Viterbo e la prosecuzione col Rimini, gara nella quale non era possibile schierare i nuovi arrivati e l’allora tecnico Calori fu costretto ad attingere dalla Berretti: sette giovani in panchina, ma non c’era Nesta (Pavanello, Niosi, Cori, Mazzarani, Filipponi, Mennini e Siragusa).

IL MOMENTO GIUSTO. Gallo, annunciando la sua convocazione ci scherza su: “In Estate vi aveva fatto una bella impressione? A me in Primavera…”, giocando sul doppio senso fra la squadra giovanile (che in realtà però è Berretti) e la stagione attuale

PRESENZE. Sin qui però soltanto Mazzarani ha accumulato presenze in campionato: 3 più una panchina per complessivi  148 minuti (90 col Pordenone, 51 con l’Imolese e 7 nel ritorno contro la Sambenedettese). Alle quali aggiunge 45 minuti con la Viterbese in Coppa.