Stavolta, i rossoverdi affrontano una squadra di qualità, diversa dalle altre formazioni della categoria. E potrebbero trovare più spazi di azione.
E se, stavolta, paradossalmente, le caratteristiche tecniche e la grande qualità dell’avversario di fronte giocassero a favore della Ternana? Possibile, viste le peculiarità di questa squadra e quelle del Monza. Una Ternana che fino ad oggi ha sofferto quando ha trovato avversari più chiusi, capaci di impostare le partite in un certo modo e annientando la qualità dei calciatori rossoverdi. Stavolta, però, c’è il Monza. E’ un avversario che, per caratteristiche della rosa, assomiglia proprio alla Ternana. Una squadra che, probabimente, non verrà a chiudersi. E allora, la Ternana potrebbe pure trovare, stavolta, gli spazi giusti per esprimere al massimo il potenziale dei suoi giocatori.
MIGLIORARE L’APPROCCIO. Può essere così? Anche Fabio Gallo, allenatore della Ternana, non eslude la cosa. “Incontriamo – dice – una squadra che gioca un buon calcio. E’ stata rivoluzionata a gennaio. Fa calcio, propone buon calcio, ha giocatori forti per la categoria. Sì, il fatto che non si chiudano potrobbe darci la possibilità di provare a sviluppare anche noi ciò che abbiamo provato. Ma indipendentemente da come giocherà il Monza, il nostro piglio e il nostro approccio alla gara devono migliorare di partita in partita Non possiamo fare come a San Benedetto, con tanto possesso palla ma senza aver raccolto nulla“.
MAI MOLLARE. Il tecnico rossoverde sa di avere di fronte un avversario di grande valore. Pe questo, mette in guardia i suoi, spronandoli a una prova di carattere e anche di costanza. “Il Monza ha una proprietà di palleggio importante. Ha giocatori che, se gli dai troppo campo, ti possono schiacciare. Hanno qualità. Davanti hanno gente come Brighenti, Reginaldo e Marchi. Sugli esterni hanno Chiricò. Nell’uno contro uno, è un’arma importante. Hanno ottimi centrocampisti, come Fossati che dà i tempi e Palazzi che si inserisce. Loro possono metterti in difficoltà, ma noi dobbiamo essere bravi a sfruttare anche le nostre qualità di ripartenza. Anche con il cuore e la voglia di soffrire. Non possiamo permetterci di durare un tempo, o di mollare dopo un gol subito, come con la Triestina“.
