Il capitano del Cuneo parla a Dribbling della partita farsa di pochi giorni fa, ma anche della sua breve esperienza rossoverde, “dopo che quel procuratore…”.

Fabiano Santacroce intervistato su RaiDue. E parla anche della Ternana. Il difensore, interpellato sulla vicenda della partita Cuneo-Pro Piacenza, ha raccontato anche altre cose della sua carriera calcistica, tra le quali la mezza stagione di militanza con i rossoverdi, che però associa ad un periodo poco felice della sua carriera, anche a causa, a suo dire, di un procuratore.

“LA TERNANA E UN ANNO DA DIMENTICARE”. Ad intervistare Fabiano Santacroce è stato Saverio Montingelli, per la trasmissione Dribbling. Il programma si è interessato anche della partita di calcio dei giorni scorsi tra il Cuneo e la Pro Piacenza, finita con un gottesco risultato finale di 20-0 per i cuneesi contro una squadra formata da sette ragazzi più un massaggiatore. Gara-farsa, sulla quale si è anche pronunciato il giudice sportivo, decretando per il Cuneo il 3-0 a tavolino e radiando la Pro Piacenza. Santacroce è stato sentito in quanto è il capitano del Cuneo. Il difensore, tra l’altro, sempre nei giorni scorsi, aveva espresso sui suoi profili social tutto il suo disappunto per quanto avvenuto in quella partita, che resterà tristemente nella memoria storica del calcio italiano. Parlando con l’intervistatore, ha fatto riferimento anche alle vicende, sempre poco piacevoli, legate al fallimento del Parma, società nella quale lui stesso militava. “Dopo il Parma – ha detto – ho passato una delle mie stagioni più brutte, mentalmente. Ero andato alla Ternana. Non avevo praicamente mai giocato. Prima di andare lì, avevo litigato con un procuratore, il quale mi aveva fatto un’offerta che non combaciava con i miei valori” . La militanza a Terni durò da febbraio a giugno 2016, ma si limitò di fatto a otto sole presenze in panchina più due in campo, per Santacroce, attanagliato anche da problemi fisici.