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La Ternana secondo Calori: “Non entrerò a piedi pari”

Il tecnico aretino ha un suo credo di gioco basato sul modulo 3-5-2. “Ma sono appena arrivato – dice – e non posso stravolgere tutto”.

Come sarà, la Ternana di Alessandro Calori? Il tecnico precisa subito che non vuole immediatamente fare rivoluzioni. D’altra parte, è appena arrivato. Tiene a precisare che vuole “capire prima possibile” questa Ternana e constatare se ci sono effettivamente dei problemi. Ma è anche convinto che un allenatore, seppure con le sue convinzioni, debba anche adattarsi alle caratteristiche dei suoi giocatori. “Prima di tutto – dice – bisogna lavorare e recuperare lo spirito giusto“.

INNANZITUTTO, CAPIRE. Pronto ad intervenire, ma senza stravolgimenti. Almeno per ora. All’inizio, Alessandro Calori vuole prima capire bene questa sua Ternana.:”Io devo, intanto, capire la situazione. Sono appena arrivato. Non sono uno che arriva ed entra a piedi pari. Qui c’ un organico importante. Ma non basta. Bisogna anche dare la giusta interpretazione. I calciatori devono capire questo e devono rcuperare la gioia e l’entusiasmo di giocare al calcio“.

PRIMA DEL MODULO, L’APPROCCIO. Il suo modulo preferito è il 3-5-2. Ma è pronto anche ad adattarsi ad altri sistemi. Come del resto ha già fatto anche nelle sue esperienze passate. “Io parto dal 3-5-2 – spiega Calori – ma quando è servito mi sono pure adattato al 4-3-1-2, o al 4-2-3-1“. Nella sua prima rifinitura, ha provato più sistemi di gioco, anche se non dice quali (la seduta era pure a porte chiuse). “Più che a un cambio tattico – aggiunge – lavorerò su una cambio dell’approccio mentale. C’è pressione, qui. Allora, bisogna alleggerire. In un giorno solo, non posso pretendere di aver capito tutto. Anche se, qualcosa ho visto“.

CALCIATORI, NON FIGURINE. Vedemo anche giocare Marilungo e Vantaggiato insieme? E’ la coppia d’attacco dei sogni di tanti tifosi. Praticamente mai adottata da Luigi De Canio. Lo farà, Calori? “E’ una soluzione possibile“, si limita a rispondere. Ma starà attento anche alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Anche al di là dei nomi e del curriculum. “I calciatori – spiega il nuovo mister – non sono figurine. Non c’è differenza tra i più giovani e i più esperti. Quello che conta sono la condizione e la motivazione. L’obiettivo, deve essere l’obiettivo di tutti. Loro sono professionisti e ci daranno tutti una grossa mano. Tiriamoci su le maniche e lavoriamo“.

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