Il numero uno e proprietario del club prossimo rivale delle Fere ha un glorioso passato in campo (e anche in tv). Ma non soltanto lui…
Quelli di voi che hanno almeno 25 anni si ricorderanno dell’unico realilty show ambientato nel mondo del calcio: si chiamava “Campioni, il sogno”, e seguiva la stagione sportiva del Cervia, formazione che militava nell’Eccellenza emiliano-romagnola nella prima stagione del reality-talent e l’anno dopo in serie D. Il tutto, sotto gli occhi di Mediaset che addirittura ne trasmetteva in diretta le partite.
Un programma quasi mitologico, sia per la sigla (“Non mollare mai” di Gigi D’Alessio), sia per le figure che ne facevano parte: Ciccio Graziani come allenatore, col suo vice Giancarlo Magrini, Francesco Gullo e suo curriculum sportivo ‘alterato’, Giorgio Alfieri che poi troverà maggior fortuna come ‘tronista’ e prenderà parte come attore al remake de ‘L’allenatore nel pallone’; Cristian Arrieta che poi ha giocato nella nazionale di Porto Rico; Sossio Aruta, che poi ha giocato in Champions, Davide Bertaccini, Diego Maradona junior, Fabio Borriello, fratello di Marco; l’ex Cesena Gianluca Ricci. E Lorenzo Spagnoli, centrocampista dalle punizioni al veleno.
COLONIA DA CERVIA. Uno dei più talentuosi. Non a caso lui, sceso dalla C2 per giocare in Eccellenza, fu uno dei vincitori e si aggiudicò uno stage di preparazione estiva con la Juventus (segnò anche su rigore in un test col Pavia), per poi avere una discreta carriera da calciatore professionista: Lecco, Legnano, Tempio e Sarzanese, per poi chiudere la carriera di nuovo al Cervia e all’Imolese. Tre stagioni sul campo, una con la fascia di capitano e poi la presidenza. Non solo: oggi l’Imolese è sua, al 100% ed ha voluto al suo fianco, come rispettivamente ds e preparatore dei portieri i compagni Gianluca Ricci e Davide Bertaccini. Il primo non è più oggi all’Imolese ed è il responsabile organizzativo del Ravenna.
LA SCALATA. Spagnoli ha realizzato al scalata al Cervia nel 2013, una volta divenuto presidente, quando la vecchia proprietà ha avuto dei problemi. E la linea è stata subito chiara: potenziamento delle strutture, investimento sul settore giovanile e sull’area scouting, stadio e uffici rimessi a nuovo, con tanto di sala stampa e bar. E naturalmente persone fidate, come appunto Ricci e Bertaccini. La sua famiglia è diventata prima azionista di maggioranza e poi nell’aprile 2013, proprietaria in toto del club che oggi è uno dei più floridi dell’Emilia.
L’anno scorso nel girone D di serie D, quello con le squadre umbre, soltanto un Rimini ‘marziano’ ha privato l’Imolese della vittoria del campionato, la serie C è arrivata per ripescaggio, ultima squadra a salirvi insieme alla Juventus Under 23 dopo le esclusioni di Bari e Cesena. Allora in panchina c’era l’ex centrocampista dell’Ancona Massimo Gadda, oggi c’è l’ex Fiorenzuola Alessio Dionisi: sono arrivati giocatori di peso come l’ex Parma Zommers, l’ex Entella Lanini, l’ex Modena Carini. E oggi la matricola è davvero terribile, perchè viaggia nelle zone medio-alte della classifica.
