Il patron della Ternana intervistato al Gr regionale non le manda a dire: “In Italia non ci sono regole, ecco perchè tanti fuggono. Vado avanti, ma intanto concentriamoci sul campionato”
Dopo lo sfogo a caldo di ieri, seguito al mancato accoglimento del ricorso presentato dalla Ternana, il patron rossoverde Stefano Bandecchi, è tornato a parlare, sollecitato dai microfoni del Gr Rai Umbria. Bandecchi non le manda a dire:
“E’ stata scritta una bruttissima pagina calcistica quasi comica, talmente paradossale che non sono nemmeno riuscito ad arrabbiarmi. E’un mese e mezzo che tutti aspettiamo questa sentenza, abbiamo avuto una sospensiva, parlato cinque ore in udienza, con 26 avvocati che hanno parlato e solo adesso ci viene detto che abbiamo sbagliato aula di Tribunale, che abbiamo sbagliato indirizzo e siamo andati alla festa sbagliata, è tutto talmente assurdo che mi fa capire perchè tanti miei colleghi imprenditori non verranno mai a lavorare in Italia: perchè qui non ci sono regole”.
VINCERE SUL CAMPO. Poi si concentra sull’aspetto prettamente sportivo: “Non ci arrendiamo, è un fattore di ‘tigna’: se dopo un mese e mezzo ti dicono che hai sbagliato aula di Tribunale devi come minimo pretendere di capire come sarebbe andata a finire. Nel frattempo faremo tutto ciò che è possibile fare per vincere sul campo: lo devo alla tifoseria ternana, io ho fatto il guaio ed io devo risolverlo”