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Incontro Giorgetti- presidenti di Lega: “Certezze su via a campionati”

Gabriele Gravina
Il presidente della Lega di serie C Gabriele Gravina

Nessuna stretta sul ritorno del format a 22 squadre ma intesa sulla riforma dei campionati e sulla necessità di convergere su  un nome unico per la presidenza della Federcalcio

Non si è parlato del ritorno della serie B a 22 squadre, ma della riforma del calcio e della sua governace nell’incontro che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport Giancarlo Giorgetti ha avuto con i presidenti Gravina (Lega Pro), Sibilia (LND), Nicchi (AIA) e Tommasi (AIC).

COSÌ GRAVINA.  Il presidente della Lega Pro ha dichiarato a fine incontro: “Siamo compatti e consapevoli che dobbiamo dare una governance compatta. Dobbiamo parlare con tutti e alla fine tireremo le somme: chi avrà il maggior e miglior consenso per la presidenza della Figc sarà candidato e tirerà le fila. Cercheremo un dialogo con le leghe di A e B ma anche con gli allenatori. I capisaldi del nostro progetto?  Prima di tutto viene la riforma dei campionati. Oggi ci sono tanti problemi nel calcio italiano che bisogna affrontare: uno per volta, a cominciare dalle licenze nazionali, che consentono ancora il non rispetto di alcuni equilibri di gestione in alcune società”.

E poi dobbiamo insistere moltissimo sulla riduzione del mondo professionistico con l’introduzione del semi-professionismo. Credo che si debba superare il conflitto tra leghe maggiori e minori: facciamo parte dello stesso sistema. E il processo di rinnovamento passa attraverso una logica di sistema. Con Giorgetti abbiamo parlato di politica sportiva, ho rappresentato alcuni temi che ormai sono noti e sono il mio cavallo di battaglia di tanti anni. Sono convinto che il calcio italiano passi attraverso determinati punti focali, come il semiprofessionismo o l’apprendistato”.

Abbiamo parlato dell’importanza di dare certezze sull’inizio dei campionati. Poi vanno introdotti punti chiari sulle recidive: chi non paga per due semestri va escluso. Ci sono tanti punti. La riforma del calcio italiano passa attraverso un ruolo importante della FIGC, cerniera con il CONI, la cui funzione va riconosciuta, difesa e valorizzata. Da parte nostra c’è massima disponibilità e massimo rispetto. E bisogna anche lavorare col governo italiano, senza il quale non si può pensare a una riforma”.

COSÌ SIBILIA. Ha parlato anche il presidente della Lnd Cosimo Sibilia. “L’incontro è andato bene, da Giorgetti abbiamo trovato grande collaborazione. Ci siamo aggiornati eventualmente alla settimana prossima. Abbiamo ribadito e confermato il modo compatto col quale andremo avanti con il 73%, è ovvio che se altri vorranno partecipare saranno graditi. Non si è discusso del nome del candidato, abbiamo solo parlato di questioni che riguardano il percorso elettorale. Senza Abete io o Gravina in prima fila? Il candidato farà parte del 73% della coalizione che dal 18 maggio ha chiesto le elezioni al commissario Fabbricini.

Le quattro componenti, che insieme hanno il 73% in sede di assemblea elettiva, sembrano voler puntare su Giancarlo Abete, già presidente dal 2007 al 2014 per due mandati.

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