La vicenda del progetto stadio-clinica sta diventando ormai un terreno di scontro politico. Di nuovo Medicina Democratica, stavolta insieme a Luciano Marchetti  (ex presidente dell’ ordine degli architetti di Terni, già docente del Politecnico di Milano ed ex presidente del centro studi Mario Ridolfi- Wolfang Frankl) e all’associazione Verdi Ambiente e società lancia due azioni: una petizione  per la richiesta di finanziare i lavori di rifarcimento dello stadio interamente con soldi pubblici e una serie di domande al Rup Piero Giorgini, che sta per dare l’ok al progetto stadio clinica.

La petizione, lanciata su change.org chiede i soldi alla Regione Umbria: “I lavori ridarebbero allo stadio quello splendore che ha avuto per alcuni decenni. Questo – scrivono i promotori – consentirà di tenere bassi il costo dei biglietti delle partite della Ternana a differenza di quello che avverrebbe se venisse costruito il nuovo stadio che verrebbe gestito dai privati per ben 44 anni prima di tornare di proprietà del Comune di Terni”.

Nella stessa richiesta si chiedono soldi pubblici anche per “per far nascere, in collegamento con gli ospedali di Terni e Narni, un polo sanitario pubblico dedicato alla chirurgia ortopedica con annessi plessi dedicati alla riabilitazione ed alla fisioterapia post operatoria”

Nell’annunciare poi prossime azioni legali contro l’abbattimento dello stadio clinica, ecco le domande al Rup Giorgini, al quale l’associazione aveva chiesto un incontro urgente:

“Come mai lei ha scelto di avallare un project financing per la costruzione del nuovo stadio (che nascerà sulle ceneri dello stadio comunale Liberati) nonostante sia una modalità molto rischiosa per portare a termine in modo definitivo un’ opera? “. L’associazione ricorda l’esempio del PalaTerni, cattedarale nel deserto “per gli alti costi degli affitti”

E ancora: “Uno stadio è catalogato nel project financing come  opera “tiepida” ovvero un’opera scarsamente remunerativa per il privato che finanzia i lavori di costruzione: anche questo lascia molti interrogativi sulla riuscita della costruzione del nuovo stadio e sul Piano economico e finanziario che sorregge l’opera”. Medicina Democratica torna poi sul fatto che il Comune ha sottolineato come l’opera non graverà sulle casse di Palazzo Spada e chiede riscontri in merito.

Inoltre, citando proprio l’architetto Marchetti, secondo l’associazione “lo stadio Liberati, dopo adeguati lavori di rifacimento e ristrutturazione, avrebbe un valore urbanistico ed architettonico superiore al nuovo stadio”. In conclusione chiede poi lumi su chi finanzierà l’opera da 43,6 milioni.