Allenatore Ignazio Abate e direttore sportivo Carlo Mammarella. A luglio, la stagione della Ternana partiva così. Con l’obiettivo, dell’allora presidenza targata Nicola Guida di tornare in serie B. Da poco era stato risolto il rapporto con il precedente diesse, Stefano Capozucca, da poco era arrivato come direttore generale Diego Foresti, silurato poi ai primi di ottobre dalla nuova proprietà. Già, la nuova proprietà, che confermò lo stesso Mammarella nel suo ruolo. Il binomio tra lui e Abate funzionava, finché il primo aprile 2025 (e non è un pesce) il presidente Stefano D’Alessandro non ha deciso, in un solo colpo di allontanare entrambi.
DALL’INIZIO ALLA FINE. Abate era stato scelto da Capozucca, ma confermato da Foresti e da Mammarella. In estate, lui e il diesse, insieme al direttore generale, hanno lavorato per costruire una squadra rinnovata, di qualità, pronta a superare le scorie della retrocessione e puntare subito a risalire. L’allenatore, sempre con l’appoggio del direttore, ha plasmato una squadra che ha fatto calcio, che ha sapute fare tanti gol prendendone pochi e ha saputo vincere. Solo la Virtus Entella, in un anno di grazia, le è davanti. La terza, la Torres, è a -9 in classifica. Ma gli scricchiolii di quest’armonia sono arrivati presto. Percepiti dalla piazza solo ai primi dell’anno 2025 ma probabilmente sopiti e rimasti nascosti da almeno un paio di mesi prima. Il 6 febbraio l’esonero lampo di Abate, deciso dal presidente, con la conseguenza di una presa di posizione totale della squadra, schierata con il tecnico, tale da far tornare subito D’Alessandro sui suoi passi. Fino al doppio esonero a quattro giornate dalla fine.
Triciclo..??!!!
Ciclo ???
Con la squadra che c’abbiamo a quest’ora dovevamo sta a 10 punti dall’Entella, no il ciclo…….
Abate se esonerato da solo insufficienza su gioco e scelte su ogni partita importante TANTI ERRORI TROPPI. Bravo Presidente Forza Fere
Ma un ciclo de che? Abate con la testa già stava a Monza!
È un gran peccato che sia finita così ma Forza Ternana sempre