Si parla anche di Riccardo Zampagna nell’autobiografia di Walter Sabatini, direttore sportivo fra i più titolati ed importanti d’Italia, dal titolo “Il mio calcio furioso e solitario”.
Il dirigente marscianese, accostato un paio di anni fa alla Ternana, è stato infatti l’uomo che per primo ha creduto nel talento dell’ex bomber rossoverde. In una intervista al quotidiano Avvenire Sabatini racconta il primo trasferimento nei professionisti del bomber, alla Triestina.
“Zampagna? Un ternano doc che presi dalla Pontevecchio, club alle porte di Perugia, quella è stata anche la squadra di Serse Cosmi. A Trieste il mister Pippo Marchioro lo chiamava “Zampogna”. Grosso, un po’ sgraziato, Pippo pensava gli avessi rifilato un brocco. Invece dopo cinque giorni l’ha buttato in campo, a Novara, e “Zampogna” fece subito gol. Da quel momento è partita la scalata straordinaria fino alla Serie A del “bomber Zampagna”
Particolarmente toccante, nell’intervista, il riferimento ai suoi gravi problemi di salute: “Per un mese sono stato in coma farmacologico, ho vissuto da dirimpettaio della morte. Poi ho attraversato il Rubicone e l’ho scampata. Ma non dimentico il terrore provato… La dottoressa dell’ambulanza che mi trasportava in ospedale sentivo che diceva “non ce la fa, non ce la fa!”. Non vedevo il suo volto, ma sentivo quella frase che suonava come una condanna senza appello.. Cercavo di prenderla a calci, poi mi sono aggrappato alla giacca del dottor Del Vescovo (attuale medico dell’Atalanta) e gli ho domandato disperato: dottore, è la verità? Lui mi ha risposto sorridendo: “No direttore, non muore adesso. Magari domani”. Ora possono anche riderci su, ma quelli sono stati attimi terribili.”
La Ternana verra’ gestita dall’INTELLIGENZA ARTIFICIALE”considerata la pochezza del materiale umano al comando
Ce ne fossero oggi nella Ternana giocatori come Zampagna e direttori come Sabatini…. adesso anche
Capozucca vuole andare… poveri noi…