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Ternana, il pagellone di fine stagione: le due facce del centrocampo

Il reparto mediano è stato croce e delizia della squadra, l’ha spinta nei momenti esaltanti e ha contribuito al disastro finale

Da sempre, si dice che la fortuna (o sfortuna) di una squadra di calcio la fa il suo centrocampo, ed anche nel caso della Ternana il reparto mediano è stata croce e delizia.

Nella fase più esaltante della stagione, gli elementi della fase intermedia del gioco hanno contribuito in maniera fondamentale, grazie ai nuovi innesti che hanno dato solidità, forza fisica ed intelligenza tattica, caratteristiche che erano in parte mancate nella stagione scorsa. Quelle doti che, invece, nella parte conclusiva del campionato si sono clamorosamente dissolte.

PALUMBO 6,5: Ha trovato la sua dimensione ideale spostato qualche metro più avanti, sulla trequarti campo, più esente da compiti difensivi e libero di sprigionare la sua fantasia. Per lunghi tratti della stagione è stato senza dubbio il trascinatore e l’ispiratore delle Fere, realizzando 4 gol e 8 assist. Ma, ancora una volta, ha dimostrato tutti i suoi limiti caratteriali, ridimensionando bruscamente il rendimento proprio nel momento in cui c’era da tirare fuori gli artigli e prendere in mano la squadra nei momenti più bui.

DI TACCHIO 6,5: L’uomo di equilibrio e di sostanza che serviva come il pane, per larghi tratti del campionato è stato dominante in mezzo al campo in fase di recupero palla, sempre attento ai raddoppi e a dare una mano ai difensori. Nella seconda parte il motore rossoverde si è ingolfato, anche a causa della stanchezza e la poca possibilità di recuperare a livello fisico e mentale, e la squadra ne ha risentito molto. Un gol, bellissimo e decisivo, nella vittoria in rimonta a Benevento.

COULIBALY 5,5: L’illusione di aver trovato un fuoriclasse è durata troppo poco. Dopo una fase di adattamento e, soprattutto, di recupero fisico dal lungo infortunio, il senegalese si è preso in mano il centrocampo, grazie ad uno strapotere fisico e tempi di inserimento, che lo ha fatto diventare imprescindibile. Ma sul più bello è emersa la sua fragilità e dal rientro in campo, a dicembre, non è più stato lo stesso. Lento e impacciato, con la sensazione di non voler “strappare” come faceva prima, per paura di rifarsi male. Chiude la stagione con 3 gol ed 1 assist.

AGAZZI 6: Nel complesso, un’annata pienamente sufficiente. Solite prestazioni da uomo d’ordine, a volte è riuscito anche a dare un qualcosa in più in termini di pericolosità in fase offensiva. Due assist all’attivo.

CASSATA 5: Rimasto un po’ un oggetto misterioso. Duttile, impiegabile in più ruoli del centrocampo, ma in nessuno ha lasciato il segno. Incostante durante l’annata, ha vissuto il momento migliore nella fase centrale, quando per un periodo ha acquistato i gradi di titolare. Due assist anche per lui.

PROIETTI 5: Campionato da comprimario per uno dei senatori. Solo 3 presenze dall’inizio, qualche spezzone di partita qua e là, con una sanguinosa espulsione rimediata contro il Cittadella.

PAGHERA 5: Come prevedibile, non gioca molto, anche se quando entra si da da fare.

 

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