Attacco social del tecnico rossoverde alla stampa, colpevole a suo dire di “eccessivo entusiasmo”. Una situazione non certo nuova
Stamattina l’allenatore della Ternana Lucarelli ha pubblicato un messaggio su Instagram, contestando ai giornalisti i titoli di alcuni articoli, con il commento: “Venti giorni fa sembrava un cataclisma, nomi di allenatori scritti ovunque, oggi invece si mette questi titoli!! Mah…Equilibrio please”
Il risultato- ovvio – è stato quello di esporre i giornalisti alla solita pubblica gogna di una parte dei tifosi.
Fa un po’ sorridere, la cosa. Quando la squadra andava male, non si poteva raccontare le cose che non funzionavano e cosa si rischiava. Adesso che la squadra va bene, non si può raccontare cosa funziona e non si può parlare delle ambizioni e delle prospettive. E poi niente domande di mercato, niente analisi tattiche, niente domande sullo stato di salute dei calciatori.
Un atteggiamento che stupisce soprattutto perchè Lucarelli non è certo un neofita del calcio: ha giocato ed allenato in piazze prestigiose e ben più calde di quella ternana, anche sotto il profilo della stampa.
Le “pressioni” fanno parte del calcio professionistico da sempre, ancora di più nell’era social. Chi ha ambizioni – legittime – di allenare in serie A dovrebbe tenerne conto.
Lasciatelo stare Lucarelli, non criticate queste uscite, non guardate le cose solo dal punto di vista dei giornalisti che devono comunque scrivere qualcosa. Se lui chiede equilibrio è perché nello spogliatoio ci sta lui e solo lui tutti i giorni si danna l’anima per cercare di mentalizzare i giocatori. La parte psicologica è fondamentale nei giochi di squadra e l’ambiente per forza di cose legge i giornali e i siti web. Non occorre enfatizzare né i problemi né i momenti positivi, si deve, al contrario, ridimensionare per non abbattersi né esaltarsi. Ecco perché chiede equilibrio! E se lo chiede, dateglielo!… Leggi il resto »
Sennò il mental coach che ce l’hanno a fare? Lui fatica e voi gli sfasciate il lavoro.
Risposta giusta ed equlibrata, da capire chi mette il -1.