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Ternana, Bandecchi: “Ecco perché l’arbitro ha sbagliato e io glielo ho detto”

Il presidente torna sulla vicenda Robilotta a Radio Cusano Campus, “E sul diritto a vincere, la penso come Mourinho”.

Il calcio d’angolo e  il rigore al Frosinone che, a 30 secondi dalla fine della partita, hanno negato alla Ternana una vittoria alla quale si stava già facendo la bocca. Le proteste veementi del presidente Stefano Bandecchi, che gli sono pure costate una squalifica fino al 20 maggio. A pochi giorni dai fatti, il numero uno rossoverde ha parlato a Radio Cusano Campus, interpellato dalla trasmissione Sport Academy. Ha ribadito la sua posizione e confermato la sua idea sulla decisione che proprio non gli è andata giù. “Non ho un’opinione – ha detto – ma ho dei fatti. C’è un bellissimo colpo di testa, dove l’atleta del Frosinone si butta in terra disperato per non aver realizzato il gol che aveva sognato. Già lì, nella concessione del corner c’è stato sconcerto. Solo un non vedente, poteva concederlo. Per il resto il rigore l’ho messo in televisione (su Cusano tv Italia, per due volte all’ora fino al 20 maggio, ndr). Io non devo parlare. Ci sono le immagini della televisione. Non c’era l’angolo, non c’era il rigore“.

“PENALIZZATI COME IL PERUGIA”. Ha spiegato di non aver mai messo le mani addosso all’arbitro ma di avergli solo fatto notare di non essere andato a ricontrollare tutto al Var. “Venendo via, ho incontrato il direttore di gara. Voglio essere franco e sincero. Mi aveva innervosito. Lui mi ha detto: ‘Cosa dice, Presidente?’ E io: ‘Cosa dico? Cosa combina lei?’. Questo arbitro, la settimana precedente, non ha concesso un rigore netto al Perugia. Questo signore è avvezzo a delle prepotenze personali. Se mi ricapita lo dico con la franchezza che mi contraddistingue. Cosa dovrei fare? Dargli due pizze?. Poi dicono: ‘Bandecchi, che fa?’. Io ho esternato all’arbitro il mio dissenso. I miei avvocati stanno scrivendo quello che io sospetto“. Poi ha rivelato: “So anche che i due guardalinee e il quarto uomo non fossero perfettamente d’accordo con l’arbitro. Non possono essere tutti ciechi, con il guardalinee che ha molto dubitato con la sua bandierina, che dà rimessa di fondo. Poi si arrende a ciò che l’arbitro dice“.

E’ GIUSTO GIOCARE. Una battuta anche su un eventuale rischio di inibizione pesante: “Se mi buttano fuori dal mondo del calcio, dove lo trovano un altro matto che spende tutti questi soldi? La Ternana ripartirebbe dai Dilettanti. Vincere o perdere è la nostra soddisfazione, o incapacità. Noi giochiamo perché è giusto giocare“. Poi, ha citato l’allenatore della Roma ed ex dell’Inter, Mourinho, “La penso come lui – spiega – riguardo al diritto di tutti a vincere. Io ho vissuto la retrocessione e la promozione, da presidente. E’ evidente, che ci siano delle visioni diverse. Le squadre che giocano per vincere, o che sono retrocesse, vengono guardate con occhi diversi. Tutti noi, davanti al metro di decisione, siamo più tesi. Una cosa è arbitrare una partita che non conta nulla, altro è dirigere una finale di Champions League“.

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