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La lotteria dei rigori porta spesso bene alla Ternana

Lo spareggio di Cesena, l’impresa col Piacenza, il successo sul Pontedera, quando il dischetto ha premiato le Fere.

La Ternana è andata avanti in Coppa Italia, grazie ai calci di rigori con i quali ha sconfitto l’Avellino. Calci di rigore rocamboleschi, che hanno vinto i rossoverdi imporsi in rimonta dopo aver fallito i primi due tiri e aver subito tre gol dagli avversari in altrettante serie. Ancora una volta, il dischetto degli undici metri sorride alle Fere. Spesso, infatti, la squadra rossoverde l’ha spuntata proprio alla lotteria dei rigori finali. In dieci occasioni ufficiali in cui ci è arrivata, sette volte ha vinto. Ma c’è anche un precedente non ufficiale, finito bene dopo una lunga serie a oltranza.

L’INDIMENTICABILE SERIE DI CESENA. La Ternana è arrivata ai rigori decisivi sempre in Coppa Italia, tranne l’occasione dello spareggio di campionato dell’11 giugno 1989, a Cesena ai danni del Chieti, decisivo per salire dalla serie C2 alla C1. Proprio da quelli, partiamo. Questo, perché sono quelli che i tifosi ricordano più volentieri. Dopo lo 0-0 ai regolamentari e ai supplementari, dal dischetto finì come tutti ricordano, 3-1 con i tre gol di Sciannimanico, Doto e Perfetto e con gli errori decisivi da parte del Chieti di Genovasi, Fiaschi e Leone (l’attuale diesse delle Fere). Fu il tripudio, da parte di quindicimila ternani accorsi al Manuzzi.

TRE VOLTE IN UN’ESTATE. La prima volta nella sua storia che la Ternana si è trovata a fronteggiare i calci di rigore è stato nella Coppa Italia di serie C 1987-88, quando in un’estate ci arrivò ben tre volte in altrettanti pareggi nel proprio girone di primo turno (allora, il regolamento disponeva che le gare pareggiate nei novanta minuti venissero comunque decise coi tiri dal dischetto). In quell’occasione, la Ternana vinse due volte, contro il Giulianova e contro il Teramo, ma perse quelli del derby col Perugia.

UNDICI METRI PER AVANZARE. In Coppa Italia, stavolta quella principale, i rigori tornarono al Liberati nel 1992, nel primo turno secco contro il Piacenza, quando la fresca neocadetta Ternana si qualificò coi tiri dal dischetto in seguito all’1-1 dopo i supplementari. In quella occasione, l’eroe fu il portiere Dore (scomparso nel 2013) che con le sue parate permise alla squadra di andare avanti nel torneo, per essere poi eliminata proprio nel turno successivo a San Siro dal Milan. Nel 1996, altra lotteria e altro successo, nella Coppa Italia di serie C, contro il Frosinone. Seguirono, poi, due occasioni sfortunate, le ultime, entrambe nella Coppa Italia principale. Prima la sconfitta con il Cittadella il 14 agosto 2005 e poi quella del 2009 di nuovo a Cesena (non sempre, al Manuzzi, è stata festa) contro la squadra locale. Nove anni dopo, nel 2018, rigori decisivi – e con il portiere Iannarilli ancora decisivo, come con l’Avellino, con le sue parate – nel primo turno di coppa con il Pontedera. Infine, il successo con l’Avellino dell’8 agosto 2021, con la sequenza incredibile.

LA LUNGA SEQUENZA DI GUBBIO. Anche se in gara non ufficiale, i tifosi rossoverdi ricordano anche una recente situazione risolta positivamente ai calci di rigore, contro il Gubbio, per assegnare il trofeo estivo MeMorial Mancini, nell‘agosto 2018, al Barbetti. Dopo una lunga sequenza fatta di rigori tutti messi a segno, solo al tredicesimo tiro ci fu l’errore dal dischetto dell’eugubino De Silvestro, con successiva e decisiva trasformazione di Vives. Da notare che da due serie era cominciato addirittura il secondo turno di battuta per tutti i rigoristi prescelti. Tirarono anche i portieri delle due squadre, Gagno e Marcheggiani, tra l’altro trasformando egregiamente. Finì 13-12 per la Ternana.

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