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Ternana, Bergamelli uomo squadra: “Mi sono sempre sentito nel gruppo anche da fuori”

Il centrale, appena 2 presenze in una stagione che lo ha visto in massima parte fuori lista, parla ad UmbriaOn: “Le cose migliori? L’abbraccio dei compagni”

Alla voce presenze c’è scritto soltanto 2. Come i mesi che più o meno l’hanno visto parte integrante della squadra. Finito ai margini dopo la sessione di mercato, Dario Bergamelli ha pagato una lista over eccessiva e si è ritrovato in esubero. Lucarelli lo ha ripescato soltanto in una parte della stagione, quando la penuria di difensori per i tanti infortuni ne hanno richiesto il reintegro. E’ sceso in campo a dicembre,  il 13 dicembre ad Avellino e la settimana dopo con la Turris, collezionando anche quattro panchine.

Ma la promozione in B della Ternana è anche la sua. Parlando ad Umbriaon ha raccontato la sua incredibile stagione: “Ho sempre giocato n tutte le squadre dove sono stato. Non ero abituato a ciò che si è verificato quest’anno, non mi aspettavo di finire fuori lista e non mi ha fatto piacere – spiega – Volevo vincere il campionato perché prima non ci eravamo riusciti e l’unico modo per portare rispetto alle persone cui vuoi bene è impegnarti ancor più di prima, anche se magari sei arrabbiato dentro. Così ho fatto, dentro e fuori lo spogliatoio. Senza lamentarmi. Come me anche Diakitè ed Argento: ho cercato di spronarli dicendo loro che la partitella del martedì o del mercoledì era la nostra Champions League, perchè allenarsi al massimo permette a chi gioca la domenica di fare lo stesso”.

LEGAME. Bergamelli, al terzo anno a Terni, ha beneficiato del grande legame del gruppo: “Le cose migliori sono state l’abbraccio di Furlan quando sono rientrato e Avellino quando sono sceso sul terreno di gioco. Ma soprattutto l’affetto dei compagni. Una questione d’amicizia: mi hanno fatto sentire parte integrante del gruppo anche se in realtà non lo ero”, spiega. “Da un lato sono felicissimo per come è andata, dall’altra c’è amarezza per non aver potuto giocare. Non finirò mai di ringraziare le persone con cui ho vissuto qui: il presidente Stefano Bandecchi è sempre stato un signore con me, è di un livello diverso. Così come lo staff tecnico. Ora spero di poter fare il ritiro con la squadra, si vedrà. Di certo mi farò trovare pronto”.

 

 

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