L’ex presidente parla al Messaggero del patron e delle Fere: “A Terni, prima si ama la squadra, si vince se ogni cosa è al suo posto”.

Alla Ternana di oggi, i complimenti di un presidente del passato. L’imprenditore romano Alberto Gianni. Guidò i rossoverdi ai tempi dei campionati vinti con Luigi Delneri in panchina. Oggi segue poco il calcio, ma le partite della Ternana le guarda con molto interesse. Gianni ha rilasciato delle dichiarazioni alle pagine umbre del quotidiano Il Messaggero, parlando non solo delle Fere ma anche del calcio, del suo passato a Terni e del presidente di oggi, Stefano Bandecchi.

PRIMA IL CALCIO. Gianni dice di non conoscere personalmente Bandecchi. “Però so chi è e cosa sta facendo con la sua università. Terni è in mani solide e molto affidabili. Se si è integrato bene con la città anche nel sociale, è una cosa assolutamente fondamentale“. Ma sulla questione stadio, dice la sua quasi con un consiglio: “Io feci la scelta di venire a Terni per fare calcio e non per altri interessi. Ho sempre pensato che sia preferibile che le due cose siano scisse l’una dall’altra. In piazze passionali come Terrni, che vivono in modo intenso in calcio, è bene non portarci troppi interessi esterni ad esso. Altrimenti si rischia di finire nelle sabbie mobili. Poi si può fare tutto, ma l’importante è anteporre comunque a ogni cosa l’amore per la Ternana“.

FERE ECCEZIONALI. Delle Fere, Gianni dice: “Le ho viste in tv e devo dire che giocano davvero bene. Hanno colto un risultato eccezionale“. Della sua esperienza vincente, negli anni Novanta, ricorda: “Prendemmo giocatori che poi hanno fatto carriera anche in serie A, con un allenatore valido, con tantissimo entusiasmo e con una struttura societaria ben definita. Sono queste, nel calcio, le cose che poi ti fanno vincere“. Del calcio di oggi, Gianni dice: “Non mi piace più. Troppe regole nuove, troppi soldi e troppe partite in cui prima di vedere un tiro in porta passano più di 20 minuti“.