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Il report calcio della Figc dà ragione alla Ternana: in serie C sopravvive chi può spendere

L’analisi dell’ultimo quinquennio non lascia dubbi: calano gli sponsor e resistono solo i club virtuosi, che possono investire. I dati del report

Il report calcio della Figc dà ragione al presidente della Ternana Stefano Bandecchi  in serie C sopravvive chi investe, perchè gli incassi sono sempre più bassi e la situazione relativa al Covid, con gli stadi chiusi, l’ha resa ancora più difficile, perchè ovviamente gli incassi da botteghino si sono azzerati e le sponsorizzazioni calate tantissimo

GLI INCASSI In condizioni normali, il potenziale sarebbe anche discreto: 23 milioni di incassi (l’indagine è su 60 squadre nel quinquennio 2014-2019), oggi azzerati, con 90 milioni di sponsorizzazioni, cifra irraggiungibile quest’anno. Resta la quota tv che in base alla Legge Melandri si divideranno: dei 26 milioni che spettano alla Lega Pro, il 42% viene diviso a pioggia ed il resto è ibn base al famoso ‘minutaggio’ dei giovani. Un altro milione arriva da ‘mamma Rai’ che acquista i diritti in chiaro dei posticipi, quindi ci sono i proventi del calciomercato ed premi di valorizzazione dei giovani, pari a 40 milioni.
Ma l’accordo Rai-Eleven Sports è oggi compromesso e il mercato porta sempre meno soldi perchè i grandi club non pescano più in C. Totale: 180 milioni, diviso per 60 società cioè 3 milioni a testa fino all’anno scorso, mentre quest’anno sarà bassissimo.

LE SPESE Secondo la Figc la media di spesa per club è di 4,6 milioni per un totale di 276 ma la sperequazione fra club grandi e piccoli è evidente e nota. Della cifra totale, 144 milioni sono gli stipendi, circa l’80%. La scorsa stagione la media era di 55000 euro lordi con l’ex rossoverde oggi al Bari Antenucci giocatore più pagato (sfiora il milione annuo, più del doppio del secondo più pagato). I tipi di contratto sono l’addestramento tecnico (per i giovani, quest’anno 2001), col minimo da 10600 euro lordi, mentre il minimo federale per i professionisti va da 20200 euro lordi (fino a 23 anni) ai 26600 (dai 24 in poi). Senza contare ovviamente i costi per il settore giovanile, la gestione delle strutture, le spese di trasferta e quest’anno anche il protocollo anti-Covid, il cui costo si aggira sui 20000 euro a società

BANDECCHI DOCET Come spiega bene la Gazzetta dello Sport analizzando il report “se non sei miliardario o se non hai altri aiuti, alla lunga ti devi arrendere”. Ecco perchè le società che spendono andrebbero tutelate e non penalizzate. In tanti continuano a chiedere una riforma serie ed un taglio ai club, ultimo il patron della Feralpi Giuseppe Pasini:E’ una categoria professionistica, ma è parente povera delle altre. Pochi introiti, poca visibilità e, con il Covid, abbiamo stadi vuoti: giusto e giustificato, per carità, però il danno è oggettivo. Buco da 1,6 milioni di euro ogni anno per i club? Conviene andare in B. Qui si spende e basta. Soprattutto in un 2020 così. Il problema è che ci sono troppe squadre: basterebbero due gironi da 20″.

Ma la Lega Pro ha preferito, almeno per ora, andare dietro ai club che vogliono essere competitivi spendendo meno. E intanto due società stanno per sparire dal panorama della terza serie.

 

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