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Mario Somma ‘gioca’ Bari-Ternana: “Fere esperte e rodate, ma pugliesi carichi”

L’esperto tecnico, ormai da qualche anno seconda voce nelle telecronache Rai di Lega Pro parla a ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ anticipando i temi della sfida del San Nicola

Da ormai qualche anno è il commento tecnico nelle telecronache di Lega Pro della Rai, ma ha alle spalle oltre 400 panchine fra i professionisti. Mario Somma sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno prova ad anticipare i temi di Bari-Ternana, il big match del secondo turno playoff.

FINALE ANTICIPATANon c’è dubbio, è come una finale“, dice il tecnico. Che poi si spinge ad una analisi più approfondita: “La sfida tra biancorossi ed umbri per valori avrebbe potuto essere anche l’ultimo atto dei playoff. Sul piano tecnico, il Bari a mio avviso è superiore anche a Reggina e Vicenza già promosse. Forse ha pagato il cambio in panchina e il dover trovare identità dopo aver rivoluzionato l’organico. La Ternana ha una rosa profonda, molte individualità, l’esperienza per giocare gare di questa importanza. Giocare in casa con due risultati su tre a disposizione è un vantaggio pesante per il Bari. Si può dire che la Ternana arriverà al San Nicola più rodata, ma giocare quattro gare in 15 giorni pesa sulle gambe, sulla testa, sulla stanchezza derivante anche dagli spostamenti”

PROTAGONISTI Somma si sbilancia sui protagonisti: “Ne cito uno solo: Mirco Antenucci. 20 gol parlano per lui: chi può permettersi un bomber da tali cifre? Per il resto, basta scorrere le rose: quasi tutti gli interpreti hanno esperienze in categorie superiori. Proprio per questo, saranno determinanti le cinque sostituzioni che permetteranno alle squadre di variare non solo i calciatori, ma anche i sistemi di gioco”.

E sulle sfide sin qui giocate nei playoff va contro corrente: ““Il luogo comune – spiega Somma – sono i ritmi bassi, la difficoltà a ritrovare confidenza e misure. Io, invece, ho visto squadre toniche, preparate, combattive. Il vero problema è l’assenza di pubblico. La serie C vive per la gente: le realtà più piccole fanno leva proprio sul calore di chi le sostiene, quelle più grandi possono produrre numeri di categoria superiore”.

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